La Germania ha speso ben 23 miliardi di euro l’anno scorso per contribuire a integrare oltre un milione di ”rifugiati’‘ e combattere le cause profonde delle migrazioni all’estero, riferisce Reuters.
Ciò segna un aumento di quasi l’11% rispetto ai 20,8 miliardi di euro che la Germania ha speso nell’anno precedente, come dimostra un documento preparato dal ministero delle Finanze.
La Merkel ha ripetutamente difeso la sua decisione del 2015 di lasciare i confini tedeschi aperti a centinaia di migliaia di ”rifugiati di guerra”, principalmente da paesi musulmani, come una necessità umanitaria, ma da allora ha promesso di impedire che si ripetesse una tale migrazione di massa.
Nel 2018 il governo ha speso complessivamente 7,9 miliardi di euro in misure volte a mantenere i migranti fuori dall’Unione europea ed a migliorare le condizioni di vita nei loro paesi d’origine: un aumento del 16% rispetto al 2017.
I 16 stati della Germania, che sono principalmente responsabili degli alloggi e che integrano gli arrivi da paesi come la Siria, l’Iraq e l’Afghanistan, hanno ricevuto 7,5 miliardi di euro dal governo federale l’anno scorso, secondo il rapporto. Questo ha segnato un aumento del 14 percento.
Alice Weidel, leader parlamentare per l’alternativa di destra per la Germania (AfD), ha criticato il governo di Merkel per aver speso tanti miliardi per i rifugiati, dicendo: “Questa è una cotosa festa di benvenuto a spese dei cittadini”.
Annette Widmann-Mauz, ministro di stato per l’immigrazione, rifugiati e integrazione, ha detto che i commenti di Weidel erano “stupidi” e di cattivo gusto.
“Combattere le cause delle migrazioni, che costituiscono una parte importante della spesa totale, è altrettanto importante per il nostro interesse quanto investire in un’integrazione di successo”, ha detto a Reuters Widmann-Mauz.
“Chiunque respinga la protezione umanitaria come partito non ha capito nulla”, ha aggiunto.