di Alessandro Sallusti
Le gerarchie della Chiesa, a partire dal Segretario di Stato Vaticano Parolin, si sono scagliate contro Matteo Salvini per uso improprio della Madonna.
Il leader leghista, sabato a Milano, aveva infatti esibito un rosario e chiesto protezione alla Vergine che, essendo lui in piazza Duomo, lo guardava dalla guglia più alta della cattedrale, probabilmente anche un po’ perplessa. Quello che pensiamo delle spericolate avventure politiche e di certe frequentazioni di Salvini – cioè male – non lo abbiamo taciuto. Ma siamo altresì convinti che la Madonna, suo Figlio e il di Lui Padre, Dio, non siano proprietà privata del cardinale Parolin, né di Famiglia Cristiana o Civilità Cattolica, riviste sinistrorse auto proclamatesi portavoce del Verbo.
Non siamo teologi, per carità, ma affidarsi pubblicamente alla Madonna non sarà corretto in punta di Scritture, ma da sempre è il cardine della religiosità popolare, sulla quale non i teologi, ma la Chiesa ha fondato la sua fortuna bimillenaria. Dobbiamo scomunicare gli sportivi che, entrando in campo, si fanno il segno della croce a favore di telecamera? Considerare profano che il presidente degli Stati Uniti, al momento del suo insediamento, giuri sulla Bibbia, pur sapendo che siamo di fronte a uno spergiuro? O cancellare dalla storia come eresia il fatto che Cristoforo Colombo abbia preso possesso delle Americhe «in nome di Dio e della Regina Isabella», dando vita, peraltro, alla prima tratta di schiavi della storia?
Che quella di Salvini sia un’esibizione di fede furbetta è probabile. Ma non più di quella che la Democrazia Cristiana, con la benedizione della Chiesa, fece nelle prime elezioni della Repubblica (1948) quando adottò per la campagna elettorale lo slogan del grande Guareschi: «Nel segreto dell’urna Dio ti vede, Stalin no: vota Dc». A noi piace quell’Italia lì, quella di don Camillo e Peppone, che tirava dentro Dio nell’arena politica pur sapendo che il Signore non si fa prendere per i fondelli da nessuno. Adesso invece le gerarchie cattoliche pretendono l’esclusiva dell’uso del marchio. Per metterlo al servizio di chi vogliono loro, oppure per censurarlo al fine di non offendere Allah e i musulmani. Alcuni dei quali, in nome di quel dio, non sperano di vincere le elezioni, ma fanno stragi di cristiani.
Povera Italia, povera Chiesa. È proprio il caso di dire, come Salvini: o Madonnina, pensaci tu.