Famiglia cristiana contro Salvini: “sovranismo feticista”

Il crocefisso brandito come arma politica e il riferimento alla Madonna (“che sono sicuro”, ha detto, “ci porterà alla vittoria”) di Matteo Salvini in piazza Duomo non è piaciuto alla Chiesta. Da Famiglia Cristiana, al Vaticano, passando per Civiltà cattolica e Avvenire il biasimo nei confronti del ministro dell’Interno è un coro unanime.

“Il rosario brandito da Salvini e i fischi della folla a papa Francesco, ecco il sovranismo feticista”, titola l’editoriale di Famiglia Cristiana sulla manifestazione di ieri a Milano dove – si legge – “è andato in scena l’ennesimo esempio di strumentalizzazione religiosa per giustificare la violazione sistematica nel nostro Paese dei diritti umani. Mentre il capopolo della Lega esibiva il Vangelo un’altra nave carica di vite umane veniva respinta e le Nazioni Unite ci condannavano per il decreto sicurezza”.

“La politica divide, Dio è di tutti” – – “Io credo che la politica partitica divida, Dio invece è di tutti. Invocare Dio per se stessi è sempre molto pericoloso”, dice il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine della Festa dei Popoli a San Giovanni in Laterano, dove ha celebrato la messa lanciando un monito contro l’indifferenza. La Festa è stata partecipata da tanti gruppi delle varie comunità immigrate della Capitale.

Non tarda la replica del ministro dell’Interno. “L’Europa che nega le proprie radici non ha futuro. Io sono credente, mio dovere è salvare vite e svegliare coscienze. Il confronto con le altre culture è possibile solo riscoprendo la nostra storia e riscoprendo i nostri valori, come peraltro detto negli ultimi decenni da tutti i Santi Padri. Sono orgoglioso di testimoniare, con azioni concrete e con gesti simbolici, la mia volontà di un’Italia più sicura e accogliente, ma nel rispetto di limiti e regole”. Lo dice Matteo Salvini, dopo quanto scritto da padre Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica.

“Frati, suore, missionari, vescovi, cardinali mi scrivono dicendo: mi raccomando Salvini tenete duro”, ha detto ai giornalisti il ministro dell’Interno sottolineando che “i cattivi sono quelli che vogliono accogliere tutti e poi li lasciano dormire in stazione e andare in giro a spacciare”. “Ho il telefonino zeppo di messaggi, ovviamente riservati, – ha ricordato – che finiscono tutti con la stessa frase: ‘Matteo non dirlo’. Sono – ha ribadito – frati, suore, missionari, vescovi, cardinali che mi scrivono. ‘Mi raccomando Salvini tenete duro’ e poi aggiungono di non dirlo in giro. Alla faccia della democrazia”.

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