Sono stati arrestati in Bangladesh alcuni sospetti membri di un gruppo di trafficanti di esseri umani: sono accusati di un naufragio avvenuto nel Mar Mediterraneo avvenuto il 10 maggio scorso a circa 40 miglia dalla città di Sfax, in Tunisia e costato la vita a circa 70 persone, di cui almeno 39 di origine bengalesi. Quasi 150 migranti, tra cui i bengalesi e egiziani, avevano riferito di essere salpati dalla Libia per l’Italia su due barconi il giorno prima in direzione dell’Europa.
Il gruppo proponeva il viaggio promettendo una vita migliore in Europa in cambio di un enorme quantità di denaro: ognuna delle persone in cerca di lavoro all’estero doveva pagare una cifra che andava da 800.000 a un milione di taka (quasi 9.500 a 11.800 dollari) per organizzare il viaggio dalla Libia.
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Sylhet, controlli su 88 agenzie di viaggio: trafficavano migranti nel Mar Mediterraneo
di Sumon Corraya (www.asianews.it)
Ministro degli Esteri: Migranti trafficati da un Paese del Medio Oriente. Le autorità del Bangladesh hanno effettuato controlli su decine di agenzie di viaggio in tutto il Paese in seguito al naufragio nel Mar Mediterraneo costato la vita a circa 70 persone, di cui 37 di origine bangladeshi. Dalle ispezioni dell’Association of Travel Agents of Bangladesh (Atab), è emerso che almeno 88 agenzie della zona di Sylhet sono coinvolte nel traffico di esseri umani. Tra queste vi è anche la Yeahia Overseas, che avrebbe organizzato il viaggio di tre persone morte nel rovesciamento dell’imbarcazione al largo delle coste tunisine.
AK Abdul Momen, ministro degli Esteri del governo di Dhaka, ha confermato che a bordo della barca vi erano cittadini del Bangladesh che tentavano di raggiungere i porti italiani in maniera illegale. Tuttavia egli ha aggiunto che il governo non consente gli spostamenti in Libia (zona di guerra), quindi “con ogni probabilità questi nostri connazionali sono entrati in Libia passando da un altro Paese del Medio Oriente”.