A una settimana dalle elezioni europee, il richiamo del Capo dello Stato in un’intervista ai media vaticani. Mattarella torna a sottolineare che l’Europa “non è un comitato di affare ma una comunità di valori”.
“L’Europa deve recuperare lo spirito degli inizi – dice Mattarella. Deve curarsi di più della sorte delle persone. Deve garantire sempre maggior collaborazione, uguaglianza di condizioni, crescita economica, ma questo si realizza realmente soltanto con una crescita culturale civile, morale”. “Nel mese di gennaio, a Berlino -ha ricordato il Capo dello Stato- il presidente tedesco Steinmeier mi ha prospettato l’idea di un appello per la partecipazione al voto nelle prossime elezioni per il Parlamento europeo: ho subito aderito a questa sua iniziativa e, nei giorni scorsi, è apparso questo documento, firmato da tutti i presidenti delle Repubbliche dell’Unione. Vi è scritto che quella dell’integrazione europea è la migliore idea che abbiamo mai avuto nel nostro Continente. Questa affermazione così decisa muove dalla convinzione che l’Unione non è un comitato di interessi economici, regolato dal criterio del dare e dell’avere, ma è una comunità di valori. Questa convinzione è l’unica che corrisponda, davvero, alla storica scelta dei fondatori dei primi organismi comunitari. Questo viene percepito, forse talvolta inconsapevolmente ma con effettività, soprattutto da due generazioni: i più anziani, che ricordano quale era la condizione dell’Europa prima di quella scelta, e i più giovani, che possono viaggiare liberamente da Trapani a Helsinki e da Lisbona a Stoccolma”.
Il Capo dello Stato ricorda che “talvolta si dimentica il valore delle condizioni in cui ci troviamo e quel che sono costate di fatica e di sacrifici: bisogna sempre pensare che queste condizioni, per quanto imperfette, sono da preservare e da consolidare e non sono scontate e irreversibili”. “Questo non vuol dire che nell’Unione tutto vada bene. La percezione delle sue istituzioni, da parte di larghe fasce di elettorato europeo, non sempre è positiva, anche se è spesso l’egoismo degli Stati – e non quindi quelle istituzioni – a frenare il sogno europeo. Per qualche aspetto l’andamento della vita dell’Unione – anche per il freno posto da parte di alcuni Paesi – dà l’impressione di essersi fermata, come in ordinaria amministrazione; quasi appagata dalla condizione raggiunta, come se il disegno europeo fosse già compiuto. Questo ha, sensibilmente, appannato il disegno storico, la prospettiva e la tensione ideale dell’integrazione”.
Il Presidente della Repubblica ha poi affrontato il tema della convivenza civile tenendo conto degli episodi di odio, razzismo, e intolleranza religiosa. “Affiorano atteggiamenti di intolleranza, ma in Italia prevale ancora la solidarietà” ha detto il Capo dello Stato ricordando La Dichiarazione sulla Fratellanza umana di Papa Francesco e del Grande Imam di Al Azhar che “è di grande importanza per rimuovere le basi della predicazione di odio del terrorismo”. Sergio Mattarella ha anche analizzato le relazioni “ottime sotto ogni profilo” tra l’Italia e la Santa Sede, del grande contributo della Chiesa Cattolica e dell’importanza del dialogo tra le religioni per la pace nel mondo. tg.la7.it/politica
Al di là delle balle e della propaganda, questa è l’ Europa
L’Unione Europea è una tirannide giacobina e va disintegrata