di Vittorio Feltri
Non ho capito perché il sindaco di Milano, Sala, debba venire condannato. Non ha commesso reati. Lui è una persona seria e se fa degli errori sono politici e non dovrebbero interessare la magistratura, bensì gli elettori. Lo stesso discorso vale per il governatore della Lombardia, Fontana, eccellente amministratore. Incomprensibile il motivo per cui debba essere considerato colpevole di qualcosa, solo poiché ha affidato un incarico marginale a un tipo di sua fiducia, remunerato come una serva a ore.
Quello scoppiato a Milano mi sembra uno scandalo del menga, una specie di tangentopoli di serie C con protagonisti dei poveretti semisconosciuti, il peggiore dei quali al massimo è un rubagalline. Da giorni non si parla che di questo pasticcio e nessuno è riuscito ad afferrare il senso dell’inchiesta, se non il seguente: chi occupa un posto nelle istituzioni rischia la galera a prescindere dal proprio comportamento.
Se sei un assessore e ti telefona un amico per chiederti un favore devi buttare giù la cornetta, altrimenti vai incontro a guai seri. Non si tiene conto che un uomo o una donna che sieda su una poltrona di responsabilità è subissato di preghiere: aiuta mio cugino, fammi una cortesia, ho un nipote che gradirebbe un impiego. Tu che fai? Prendi tempo, tergiversi, affermi che proverai a risolvere il problema che poi magari non risolverai affatto. Tuttavia non puoi mandare a fare in culo chiunque ti rivolga una supplica.
Questo non significa che tu sia corrotto e voglia commettere un delitto degno di essere perseguito come avessi ucciso la portinaia giacché non te la dava. Possibile che i Pm non abbiano dimestichezza con la vita e le relazioni che essa comporta? Hanno interrogato il governatore per tre ore su un pirla che percepiva mille euro al mese. Se la smettono di accanirsi su Fontana, quasi fosse un delinquente, quei mille euro li risarcisco io, di tasca mia, purché cessino tale imbarazzante pantomima. Non solo, essi hanno torchiato a lungo Giulia Martinelli, capo di gabinetto della Regione e ex di Matteo Salvini, come fosse Rina Fort per scoprire i segreti delle nomine nella sanità. Ma quali segreti?
Se bisogna mandare un direttore di ospedale a Pavia ci destini una persona di tuo gradimento, non un cretino che non sai chi sia. Cosa volete che importi alla Martinelli se viene scelto Tizio anziché Caio. Il risultato è che la sanità lombarda è la più efficiente d’Italia, dato che i meridionali se hanno la bua vengono a curarsi a Milano, perché sono terroni, non scemi, e sono consapevoli che qui si guarisce mentre altrove si crepa.
Tutti gli attacchi al Pirellone sono probabilmente strumentali. L’obiettivo da colpire è la Lega ovvero Salvini che si accinge a mietere voti alle Europee. Non siamo di fronte a una congiunzione astrale bensì a una congiura nei confronti di un partito che sta dominando nella penisola.
La sensazione è che tra Palazzi di Giustizia e Di Maio vi sia una alleanza tacita eppure maleodorante. Forse sbaglio, spero di sbagliarmi. Ma temo di no.