Una vecchia eminenza grigia della politica è tornata: Paolo Cirino Pomicino. Per fare cosa? Attraverso i buoni rapporti con un’altra figura storica della Prima Repubblica ovvero Vincenzo Scotti, ex Dc ed ex andreottiano come lui, ma ora vicino al M5S, favorire in futuro un dialogo fra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti.
E’ l’interpretazione che una fonte fra i big Dem partenopei sentita dal Fatto Quotidiano dà degli incontri fra Pomicino e il nuovo segretario del Pd, incontri che secondo quanto scrive il quotidiano diretto da Marco Travaglio sono stati almeno due, tra Napoli e Roma.
Pomicino avrebbe visto il segretario del Pd per offrirgli il sostegno elettorale suo e di una pattuglia di fedelissimi pomiciniani, semisconosciuti politici ed ex politici locali, alle imminenti elezioni europee. Incontri seguiti a riunioni avvenute su input di Pomicino tra ex democristiani e figli di ex democristiani per convincere i recalcitranti e i perplessi ad appoggiare il Pd di Zingaretti.
Un mondo, spiega il big Dem campano intercettato dal Fatto, che “da qualche parte doveva andare: certo uno come Pomicino non può offrirsi ai Cinque Stelle, Forza Italia si è dissolta, della Lega al sud manco a parlarne. Il Pd forse è rimasta l’ultima forza politica che può definirsi un partito, con il quale dialogare”.
Tra i politici da convincere ci sarebbero il 41 enne Francesco Ranieri, sindaco di Terzigno e candidato del centro destra alle ultime politiche. Ora c’è il voto alle Europee, ma poi? Pomicino che per ora non ha chiesto niente in cambio, ma nella costruzione delle future alleanze gli ex andreottiani potrebbero tornare a ispirare le strade della politica.