Il segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, dice in una intervista a “la Repubblica” che a volte ha “l’impressione che le critiche rivolte in Occidente a Francesco somiglino a quelle del figlio maggiore della parabola del figliol prodigo, che vive come un’ingiustizia l’amore del Padre per il fratello che viene da lontano”.
“L’Occidente – spiega – è un po’ come quel figlio che è sempre vissuto più vicino al Padre, ma che oggi non sa più gustare questa vicinanza. Oggi è giusto dare più attenzione anche a chi in passato ne ha avuta di meno, come i popoli dell’Asia, che hanno conosciuto meno di altri l’annuncio cristiano: in Cina solo un abitante su quattro sa chi è Gesù Cristo. Ma l’attenzione a chi viene da lontano non è contro chi è più vicino. L’Occidente dovrebbe capire di più questa ‘geopolitica’. Nella sua saggezza pastorale, la Chiesa intuisce i movimenti della storia e apre strade che poi molti altri possono percorrere”.