Fabio Fazio? E tutti gli altri? Ma chi se ne frega. Sarebbe da proporre una grande manifestazione per liberarci di troppi capetti televisivi che vogliono raccontarci quanto sbagliamo a votare… Più perdono e più vogliono comandare. Le loro smargiassate propagandistiche non portano più un voto alla sinistra eppure pretendono di restare lì, in casa nostra, tutte le sere a spiegarci la democrazia.
Strapagati e privilegiati – – Il Circo rosso degli inamovibili continua ad atteggiarsi a vittima. Strapagati, non intendono rinunciare ai loro privilegi. Che si tratti della tv pubblica – che manteniamo con il canone – sia che si tratti di quelle private – che campano con la pubblicità che sempre da noi trae quattrini – pretendono sempre e solo adulazione. E tanti denari. Pure questa polemica fasulla su appena tre puntate della trasmissione “Che tempo che fa” non ha affatto senso. Semmai ci è rimasto anche troppo. Ora la Rai se la vedrà con gli inserzionisti se è vero che Fabio Fazio porta pubblicità. Ma quel che pare intoccabile è la maestà politica rappresentata da questo signorotto della tv. Si fa difendere da Zingaretti, ma nel Pd va all’assalto il deputato Anzaldi. Chi ci capisce è bravo.
Pagati da tutti e non eletti da nessuno – – Lui, Fazio, come tutti gli altri. Nel pubblico come nel privato. La lista più sintetica mette insieme i Santoro come le Annunziata, le Gruber come i Formigli e i Floris. Sono gli incriticabili, il verbo della televisione. Gli educatori della politica. Non chiedono ai leader quali idee hanno; pretendono di imporgli le loro. Quelle dei conduttori, pagati da tutti e non eletti da nessuno. Fanno carriera, poi entrano in politica, quando smettono ritornano a fare carriera. Per la serie visti da vicino potremmo aggiungere all’elenco anche Piero Badaloni e Piero Marrazzo.
Poi ci sono i falsi indipendenti come i Guzzanti, la Dandini e la Littizzetto, tutti schierati con una sinistra che vorrebbero ancora più “sinistra”. Perché non gli basta mai. Sono i miti alimentati da Roberto Saviano e Gad Lerner, i peggiori esegeti della modalità in socialismo reale con le povertà altrui.
Se tutta questa bella gente ci lasciasse respirare la sera quando dopo una giornata di lavoro ci mettiamo in poltrona davanti alla televisione, vivremmo tutti molto meglio. Invece ci tocca sopportare lezioni quotidiane di odio, il vomito in diretta tv e magari se ne lamentano pure. Costoro non si sono ancora accorti di come sta cambiando l’Italia. Ci vorrebbero vedere come una colonia africana in terra europea, tanta è la loro avversione ad un comune senso dell’identità nazionale.
Mandateli tutti al diavolo e se possibile non alla fine della stagione. Tanto ce li ritroveremo prima o poi tutti nelle fila del Pd o compagnia cantando, al termine del loro regno televisivo troppo a lungo tollerato. Meriterebbero chilometri di girotondi davanti alle loro redazioni, a testimoniare l’indignazione di un popolo contro i loro reiterati abusi della menzogna nella propaganda in cui si elevano a maestri. Dovremmo davvero sigillare i nostri apparecchi televisivi: perché non un euro deve andare più dalle nostre tasche alle loro; perché nessuna pubblicità deve più asservire le nostre curiosità di consumatori alle loro faziosità.