Lugo: intervista a Davide Solaroli, candidato sindaco lista civica “la Buona Politica”

Davide Solaroli, lughese doc. Insegnante, impegnato da sempre nel mondo del volontariato, cattolico, sposato e con figli. Un profilo da cittadino perfetto. E’ lui il candidato sindaco di Lugo per la lista civica “Per la Buona Politica”. A pochi giorni dalla consultazione elettorale lo abbiamo intervistato per Imola Oggi.

 Di Marilena Spataro

 Se non erro, come politico e amministratore, lei non ha avuto esperienze di rilievo, a parte quella in corso di consigliere di minoranza nel Comune di Lugo. Come si è arrivati a questa sua candidatura da sindaco nella cittadina estense e cosa l’ha spinta ad accettare una sfida tanto difficile e, in parte, gravosa?

“Il mio impegno politico è iniziato nel 2014, quando sostenni con la Lista Civica “Per la Buona Politica” la candidatura a Sindaco della città di Lugo di Silvano Verlicchi. Quella fu una campagna durissima, che ha fatto raggiungere alla PBP il risultato storico di portare la sinistra al ballottaggio dopo 70 anni di incontrastato dominio. Una campagna che, però, pagai a carissimo prezzo per via della mia esposizione. Anche per questo, scelsi negli anni successivi di non occuparmi attivamente della politica locale intesa in senso stretto, preferendo offrire il mio contributo alla cittadinanza attraverso progetti, iniziative ed eventi per i bambini, le famiglie, le scuole ed il mondo del volontariato. Lo scorso maggio 2018, poi, ho accettato l’incarico di Consigliere comunale per la PBP e questa esperienza mi ha dato modo di confermare la valutazione assolutamente negativa, che avevo maturato fino a quel momento, dell’operato dell’attuale Sindaco e della sua Giunta, di un gruppo dirigente sempre chiuso in se stesso e mai disposto ad un confronto rispettoso e costruttivo per il bene della città. Da Silvano Verlicchi ho imparato che non ci si candida ad un ruolo così importante come quello di Sindaco, ma si viene scelti per essere candidati. E al momento in cui mi è stato comunicato che ero stato scelto da persone che credono così fortemente in me, nei miei valori e nei miei ideali, e che hanno visto in me la persona più adatta a rappresentare una coalizione di cui fa parte il maggiore partito attualmente al Governo del Paese, non ho esitato neppure un attimo ed ho accettato. Perché ritengo un onore ed un privilegio il fatto di potere servire la mia comunità. Una comunità in cui sono nato, cresciuto e che amo immensamente”.

 

Cosa delle sue diverse esperienze personali pensa di portare in Rocca se verrà eletto e quali di queste le potrà tornare più utile nel governare la città?

“Nella mia carriera di insegnante, ogni mattina al mio ingresso a scuola ho sempre avuto la chiara consapevolezza che avrei ricevuto dai miei alunni più di quanto sarei stato in grado di dare loro e che ciò sarebbe stato possibile solo se mi fossi posto nel giusto ascolto e se fossi stato aperto a guardare il mondo da più prospettive, non solo dalla mia. Essere costantemente in ascolto dei cittadini e guardare ai loro bisogni, alle loro difficoltà, alle loro problematiche con i loro occhi sarà senza alcun dubbio il comportamento che mi contraddistinguerà in ogni istante in caso di mia elezione a Sindaco. Perché solo così sarà davvero possibile costruire insieme”.

 

A proposito di Rocca, il vostro programma elettorale mi pare preveda uno spostamento della sede del governo cittadino. Dove e quando si prevede l’eventuale cambio di sede? E La Rocca estense diventa davvero un museo come si ipotizza da anni?

“Dopo tanto parlare, pensiamo sia arrivato il momento di mettere mano a questo progetto: il Museo della città dovrà essere uno spazio che possa raccogliere sia le opere che la memoria delle personalità che hanno fatto grande Lugo, con due sottosezioni riferite al Risorgimento e al Tricolore, e che possono essere sia motivo di visita per i turisti, ma anche di trasmissione della conoscenza per le nuove generazioni. Un museo che racconta il territorio, ma che deve diventare anche sede di residenze d’artista, mostre, laboratori per i bambini e spazio per eventi, un luogo in cui offrire un importante spazio a tanti artisti locali di grande spessore, pittori, scultori e musicisti. Dovrà essere un modello di museo con un’impostazione moderna e dobbiamo pensare ad un progetto che sia aderente alla realtà di una città delle potenzialità di Lugo. L’attuale Rocca, ora destinata a sede degli uffici comunali, potrebbe essere il luogo più adatto, ma altre sedi si possono individuare. In ogni caso sarà, una scelta che valuteremo con calma di pari passo al dove trasferire gli uffici comunali”.

 

Sul fronte delle politiche culturali, non strettamente scolastiche, ma della promozione della cultura, a partire dalle arti, quali sono i progetti che intende portare avanti?

“Non abbiamo intenzione di diminuire gli investimenti in cultura, ma di modificarli. Ad esempio, sulla scorta del festival di musica baracca “Purtimiro”, che è costato quasi 1milione e 400mila euro e non ha portato ritorno alla città (tanto meno i turisti, come invece sbandierato dall’attuale Sindaco), vogliamo continuare a fare opere liriche e musica classica, puntando sempre sulla qualità, ma con una attenzione ai costi di produzione. E poi puntare di più sulla musica pop, jazz, sul cantautorato e sul contemporaneo, così come dare più spazio agli artisti locali. Arricchiremo il cartellone della prosa. Dobbiamo poi riprendere in mano il Museo Baracca, che dopo l’anniversario dell’anno scorso del centenario della morte è da sei mesi senza direttore e lasciato a se stesso. Ci sono realtà che peraltro continueremo a sostenere come il Caffè letterario e Lugo Music Festival”.

 

Quali sono, a suo avviso, le criticità maggiori del Lughese su cui intervenire tempestivamente?

“Sanità, sicurezza, sviluppo economico e servizi e welfare. In particolare, per quanto riguarda il primo settore, il riordino della rete ospedaliera dell’Ausl Romagna ha generato un depotenziamento del presidio ospedaliero di Lugo. Le funzioni medico-chirurgiche polispecialistiche, diagnostiche e ambulatoriali sono state destrutturate. Negli ultimi 4 anni c’è stata una riduzione del 12.5% dei posti letto, di oltre 230mila visite e prestazioni e del 60% dei parti con la prospettiva della chiusura del punto nascite. Il Pronto Soccorso invece è al collasso. L’obiettivo è ridare piena funzionalità all’ospedale col mantenimento del ruolo di presidio per malati acuti. I servizi di ostetricia-ginecologia, punto nascita, pediatria e le attività di fisiopatologia della riproduzione e medico-clinici di diagnosi e cura, devono consolidarsi per garantire elevati standard di assistenza. A Voltana va allestita una Casa della salute con le caratteristiche previste dalla legge regionale (che attualmente non sono totalmente assicurate) a servizio della popolazione delle frazioni a nord di Lugo. Analoga struttura va realizzata a Lugo, all’interno dell’ospedale, in ambienti adeguati e già disponibili, e non nell’ex acetificio Venturi come previsto invece dall’Amministrazione”.

Oggi il discorso sicurezza sembra giocare un po’ dappertutto un ruolo di primaria importanza nella scelta da parte dei cittadini di una forza politica piuttosto che di un’altra. A Lugo è avvertita questa esigenza? E se sì, perché e quali i motivi che l’hanno determinata?

“La certezza di poter vivere sicuri è uno dei pilastri su cui si basa la qualità della vita di una comunità. Purtroppo, le statistiche ci dicono che la nostra Provincia è ai primi posti in Italia per i crimini predatori, quelli che colpiscono le fasce più deboli della popolazione. Lugo non fa eccezione: nelle frazioni come in città, gli episodi legati a furti, rapine, scippi e spaccio di sostanze stupefacenti sono frequenti e spiace ricordare come in alcuni casi abbiano avuto risvolti tragici. Di certo, alla serenità dei cittadini non ha giovato l’atteggiamento di quegli Amministratori che hanno negato l’esistenza del problema per anni, accusandoli di avere una errata percezione della realtà”.

 

Voi della Buona Politica sembra abbiate le idee molto chiare nel portare avanti l’aspetto della sicurezza pubblica e privata a Lugo. Ce ne parla?

“I Sindaci in materia di sicurezza non hanno mai avuto tanti poteri come in questo momento. Serve la volontà politica di utilizzarli ed il Sindaco di Lugo negli ultimi anni non l’ha avuta, preferendo delegare all’Unione dei comuni tale responsabilità. Credo che questo sia sbagliato ed è mia ferma intenzione, se verrò eletto, costituire un Assessorato che accorpi le deleghe a sicurezza, polizia locale, controllo sociale del territorio ed immigrazione, in modo da avere un ruolo più attivo nella promozione delle politiche di sicurezza partecipata e nel coordinamento degli attori operanti in questo settore, valorizzando il ruolo del presidio di polizia locale di Lugo. Un impegno che intendo prendere è aumentare gli investimenti in videosorveglianza in città come nelle frazioni, creando anche sinergie con i privati, e sostenere attivamente i gruppi di controllo di vicinato e l’attività degli assistenti civici. Ritengo inoltre importante promuovere la diffusione di forme collettive di assicurazione contro i furti”.

 

Oltre alle criticità o emergenze di cui si è detto fin qui, in un discorso di lungo periodo, quali sono gli interventi su cui una sua eventuale giunta pensa di volersi impegnare per una maggiore e qualificata crescita cittadina in ambito civile, sociale ed economico, oltre, come appunto come già accennato, in ambito culturale? 

“Il settore economico va fatto ripartire proprio in un’ottica di lungo periodo. Lugo sta vivendo un declino economico e sociale: negli ultimi 10 anni hanno chiuso oltre 500 imprese, pari al 15% del tessuto economico, rispetto al -7.5% di Faenza e al -8.7% della Provincia. Per invertire la tendenza, proponiamo la diffusione della cultura d’impresa come strumento per creare nuova ricchezza e opportunità di lavoro, la semplificazione delle procedure autorizzative per inizio di nuove attività, ristrutturazione e ammodernamento delle esistenti, fondi a sostegno delle medesime attività, specie in centro storico, la riduzione della Tari del 20% per le imprese. Occorre poi rivitalizzare il centro storico con l’istituzione di un mercato coperto alimentare nella galleria ex Banca di Romagna, rivedere il mercato settimanale e i mercatini puntando sulla qualità ed arricchire manifestazioni come i Mercoledì sotto le Stelle, Lugo Vintage, Lugo Garden e VinLugo”.

 

Dopo oltre 70 anni di ininterrotto governo di sinistra, pensa che Lugo abbia davvero voglia di cambiamento. Perché?

“Non solo lo penso, ma lo tocco con mano. In questa campagna elettorale vedo molta partecipazione, molto entusiasmo, molta voglia di cambiamento, appunto. I cittadini mi sostengono e mi esortano ad andare avanti. Perché dopo 74 anni di governo da parte della stessa parte politica, è fisiologico che si senta la voglia di cambiare. Perché chi governa ormai è arroccato sulle proprie posizioni, troppo lontano dai cittadini e dai loro reali bisogni. Perché da troppo tempo non vi è un reale contraddittorio con le altre forze politiche e perché è la democrazia stessa che lo esige”.

 

Cosa può condividere del partito della Lega, spesso accusato di un’eccedenza in senso autoritario, un cattolico praticante e impegnato come lei? 

“Non sono stato io a chiedere alla Lega di candidarmi a Sindaco, ma è stata la Lega stessa, assieme alla PBP, ad individuare in me le competenze e i valori civici ed etici necessari per amministrare Lugo. Sono stato scelto per gli ideali che da sempre porto avanti in maniera trasparente e non ho intenzione di rinunciarvi. Sono una persona libera e tale rimarrò”.

 

La scelta di candidarsi in una civica che gode dell’appoggio delle varie componenti di destra non le sembra possa essere penalizzante dal punto di vista elettorale in una cittadina da sempre orientata a sinistra?

“Non lontano da qui, è caduta Imola, mentre in giro per l’Italia la sinistra ha perso altre roccheforti come Pisa e Livorno. Credo che i tempi siano maturi anche per Lugo. In ogni caso, io sono sostenuto da una coalizione ampia di centrodestra, ma sono anche parte della PBP, un movimento civico e trasversale”.

 

Come si confronterà, se sarà sindaco, con le altre forze politiche di minoranza, specie con quelle che l’hanno preceduta al governo della città?

“Mi confronterò. E questo penso sia già un grande cambiamento, dal momento che una delle principali mancanze dell’attuale Amministrazione lughese è stata proprio quella di creare cittadini e politici di serie B non coinvolgendoli nei processi decisionali”.

 

Secondo lei ad oggi le associazioni imprenditoriali e di categoria legate al territorio sono state valorizzate sufficientemente, oppure occorre trovare un loro maggiore coinvolgimento rispetto alle decisioni dei diversi settori di riferimento?

“Abbiamo già intrapreso un percorso di incontri con le associazioni di categoria e ci siamo visti anche con il tavolo dell’imprenditoria che raggruppa tutte le 13 associazioni di imprese. Questa è la dimostrazione più evidente che per noi il confronto con chi rappresenta le imprese è fondamentale. Soprattutto in un momento di difficoltà, e noi lo chiamiamo declino economico, è fondamentale condividere le azioni più consone per migliorare il benessere delle nostre imprese e di conseguenza quello dei nostri cittadini!”.

 

I cittadini a suo avviso dovrebbero contare di più rispetto a oggi? E se sì come pensa di coinvolgerli direttamente nel governo della città?

“Molti cittadini si sono disaffezionati al momento elettorale, ma continuano a voler dire la propria, specie su quelle questioni amministrative che hanno un impatto diretto sulle loro vite. Credo che tra amministratori e cittadini debba esserci un dialogo continuo. L’attuale Sindaco e la sua Giunta si sono caratterizzati per aver imposto alla città nalcune scelte importanti in maniera autoreferenziale o facendo partecipare i cittadini a giochi fatti, penso al festival Purtimiro, che è rimasto alieno a molti Lughesi, al campo in sintetico di Madonna delle Stuoie, alla riqualificazione di Piazza Savonarola, o a investimenti che impegneranno anche le giunte future. Un elemento qualificante del mio programma elettorale sarà il bilancio partecipato, ovvero la possibilità per i cittadini di partecipare alla formazione delle decisioni su come investire determinate somme. Intendo poi valorizzare il lavoro fatto in questi 5 anni di opposizione da parte del mio gruppo consiliare in materia di organismi di partecipazione e valorizzare il volontariato nella gestione dei beni comuni”.

 

Diventare sindaco di Lugo, cittadina tra l’altro capofila dei Comuni della Bassa Romagna non la spaventa un po’?

“No, anche se sono consapevole che si tratta di un impegno oneroso. Ma posso contare su tanta passione civica, determinazione, l’esperienza maturata in Consiglio comunale e su una squadra di collaboratori eccellenti. Per quanto riguarda l’Unione, non è detto che sarà il sindaco di Lugo a presiederla, lo è stato nelle precedenti legislature, ma in quella attuale il Presidente è il Sindaco di Cotignola”.

 

A proposito dell’Unione così com’è ha funzionato o va migliorata? Come e in cosa?  

“Il processo di aggregazione dei servizi comunali è irreversibile per ragioni di costi ed efficienza. Ciò che va evitato è il rischio di duplicare funzioni e creare sovrastrutture burocratiche. Servono strutture snelle ed interfunzionali. Dal punto di vista politico, il paradosso è che i Sindaci sono eletti dai cittadini e gestiscono sempre meno servizi perché delegati all’Unione, mentre quest’ultima ha invece una rappresentanza politica indiretta, di secondo grado, in quanto consiglieri ed assessori sono indicati dai Consigli dei vari Comuni. Da subito, occorre un maggior coinvolgimento dei singoli Consigli comunali sulle scelte dell’Unione, per cui, in prospettiva, bisogna iniziare a coinvolgere i cittadini sulla possibilità di accorpare più Comuni, iniziando da quelli più piccoli e limitrofi”.