Libico espulso da Cagliari violenta due donne a Bologna. “Perché era in Italia?”

CAGLIARI. Era a Cagliari, è stato espulso con un provvedimento della Questura. Poi è andato a Bologna, dove è risultato destinatario dello stesso ordine di lasciare il Paese. Ma Yassine Missri, libico di 27 anni che andava i giro anche con un alias marocchino, è rimasto nel capoluogo emiliano. E ad aprile ha stuprato due donne. Meglio: ci ha provato con una, italiana di 23 anni. E c’è riuscito con un altra di 33 anni, originaria del Marocco. Entrambi gli episodi nell’ex vivaio di via Zanardi, a Bologna, dove l’uomo aveva installato la sua base di spaccio.

Alla prima ragazza, mentre la immobilizzava, ha detto: “Oggi muori qui”. Ma lei dopo alcuni minuti di violenza è riuscita a scappare. È andata peggio alla seconda ragazza, stuprata sotto la minaccia di un coltello.

L’uomo è stato arrestato nei giorni scorsi in un casolare nel quale si rifugiava. E il caso finisce in Parlamento, con un’interrogazione del deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami: chiede al ministro dell’Interno Salvini, visto che il libico era destinatario di due ordini di espulsione (uno della Questura di Cagliari, l’altro di quella Bologna)

quali iniziative di carattere normativo si intendano adottare al fine di rendere immediatamente eseguibili i decreti di espulsione evitando che le persone gravate da tali provvedimenti permangano nel nostro Paese anche diversi anni, in situazione di totale irregolarità e impunità”.

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