Serial killer delle democrazie. Amodeo: “La UE è un progetto della Cia”

Secondo il giornalista e scrittore Francesco Amodeo, protagonista della nuova puntata di Testa o Croce, l’Unione europea e monetaria è nata come un accordo tra oligarchie finanziarie e servizi segreti americani.  Diciottesima puntata del nuovo format di Money.it “Testa o Croce”

L’Unione europea è un progetto elitario voluto dalla Cia in funzione antisovietica e al servizio dei potentati finanziari. Lo scrittore e blogger Francesco Amodeo, autore de “La Matrix Europea”, è il protagonista della nuova puntata di “Testa o Croce”, il format tv di Money.it dedicato all’Euro ed a tutti i suoi risvolti.

1981: l’inizio della dittatura finanziaria

Il disegno complessivo di dittatura finanziaria lo faccio partire dal 1981 con la divisione tra Tesoro e Banca d’Italia. Qualsiasi grafico che riguarda il 1981 ci mostra l’impennata che subì in quell’anno il nostro debito pubblico, in seguito a questa sciagurata decisione. Le tappe seguenti sono note: nel 1992 la svendita del grande patrimonio italiano e delle banche pubbliche dopo l’incontro nel Britannia, l’attacco speculativo all’Italia con la svalutazione del 30% subito dalla lira. Sempre nello stesso anno ci fu il trattato di Maastricht. Nel 2007, con il trattato di Lisbona, abbiamo ceduto le sovranità rimaste subordinando la nostra Costituzione all’Ue. Quattro anni più tardi ci sarà l’arrivo del governo tecnico espressione di un vero e proprio cartello finanziario-speculativo.

Vengono attaccati i lavoratori con l’abolizione dell’art.18, e i pensionati con la riforma Fornero. Viene data sostanza al fiscal compact ed al pareggio di bilancio in costituzione. Tutte queste tappe fanno parte di un disegno mirato per distruggere la democrazia: la caduta del governo Berlusconi può essere considerato un colpo di stato finanziario. Pochi mesi prima l’insediamento del governo tecnico ci fu una riunione del comitato direttivo del gruppo Bilderberg, alla quale partecipò anche Mario Monti, che in quel momento era solo un ex commissario dell’Ue.

Non è dato sapere a che titolo fosse presente, ma un paio di mesi dopo ce lo ritroveremo come presidente del Consiglio. Subito dopo quella riunione ci fu la crisi dello spread e la riduzione dei titoli di stato italiani da parte della Deutsche Bank. I sostenitori dell’Euro legano i problemi italiani ai mali atavici del nostro Paese, ma questo tipo di problemi ce li avevamo anche quando eravamo la quarta potenza mondiale. Ed improvvisamente siamo diventati tra i maggiori Paesi “pigs” dell’Ue. Questo non può dipendere dal malgoverno o dalla corruzione, ma dai miliardi bruciati sull’altare della finanza speculativa.

L’Euro e i serial killer delle democrazie

Il dibattito sull’entrata e sull’uscita dall’Euro spesso introduce soltanto delle problematiche di natura economica. In questo modo la discussione viene resa sterile, come denunciare l’arma del delitto e non l’assassino ed i mandanti. Una narrativa di questo tipo fa ritenere che il percorso europeo sia stato un errore rimediabile. Esistono invece dei documenti che dimostrano in maniera incontrovertibile che non si sia trattato di uno sbaglio. Quella che stiamo vivendo adesso è esattamente l’Europa che volevano i padri fondatori, smentendo così anche alcuni sovranisti che parlano di sogno europeo tradito.

È un sogno solo per le oligarchie finanziarie che hanno voluto questo tipo di Europa. Propongo una metafora banale. Ricevo una caramella. La mangio ed avverto dei forti dolori addominali. Me l’ha data una persona di fiducia e non collego i dolori con la cattiva fede di chi me l’ha data. Aspetterò qualche giorno, farò dei controlli e delle analisi. Perderò tempo prezioso. Questo inizialmente è capitato con l’Euro. I sintomi di avvelenamento abbiamo iniziato ad avvertirli tre anni prima che entrasse in circolazione ma siamo rimasti legati alla presunta buona fede di chi ci aveva portato in questo nuovo scenario . Se quella caramella invece me l’avesse data un estraneo, andrei subito ad informarmi su chi fosse. E quando magari mi verrà detto dei suoi possibili effetti collaterali, a quel punto non perderei più un attimo ed andrei di corsa in ospedale. Chi ci ha portato nell’Euro è da considerare un serial killer delle democrazie.

Un progetto tutto americano

Il Telegraph ha pubblicato degli articoli importantissimi basati su alcuni documenti decriptati. Si scopre così che che il progetto di Unione europea e monetaria nacque come un accordo tra oligarchie finanziarie e servizi segreti americani per ottenere un super stato da essi stati eterodiretto, svincolato da ogni controllo democratico, con istituzioni completamente affrancate dai processi democratici ed una moneta unica indipendente dai governi. Per raggiungere questo scopo si sono donati negli anni ’50 di un comitato per l’Ue di matrice americana, i cui presidenti coincidevano con i vertici della Cia. Il 60% dei finanziamenti veniva dato al Movimento Europeo, proprio quell’entità che ufficialmente ha fatto nascere l’Unione europea.

Possibile che le grandi oligarchie lo finanziavano perché volevano un’Europa dei popoli? Oppure più semplicemente auspicavano un sistema da loro diretto? Sempre il Telegraph scrive: “L’Ue è stato un progetto della Cia e per questo c’è stata la Brexit”. L’obiettivo era quello di creare un superstato europeo che facesse gli interessi del grande capitale, mettendo a tacere le istanze dei popoli e delle democrazie. Nel 1954 venne creato il club Bilderberg, il modo ideale per unire le oligarchie americane e parlare in segretezza del progetto. Non a caso alle prime riunioni parteciparono gli stessi padri fondatori dell’Ue. Nel 2011 sempre dal Bilderberg passò proprio la sottrazione di sovranità all’Italia con l’arrivo del governo tecnico.

Il progetto europeo nacque anche in funzione antisovietica. Oggi gli americani sono anche stanchi, per loro è più fastidioso e pericoloso il ruolo egemone in Europa di Francia e Germania. I poteri forti vedrebbero dunque di buon occhio una disgregazione dell’Ue e un’Italia forte in funzione anti-tedesca.

Dunque ora ci sarebbero le condizioni per poterlo fare, bisogna vedere se l’attuale governo ha la volontà politica di cambiare veramente le cose.