“Ho sempre avuto un rapporto di stima ed amicizia, e sebbene la nostra frequentazione sia iniziata solo un paio di anni fa, l’ho potuto apprezzare per le sue capacità intellettuali e politiche. Adesso sono veramente costernato per quello che sta subendo senza colpa, mortificato perché è stato ingiustamente rimosso dal governo”. Lo afferma l’imprenditore Paolo Arata, indagato per corruzione con Armando Siri, riferendosi appunto a quest’ultimo, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’.
“Mi sembra mi sia stato presentato in un incontro a Milano prima che lui diventasse senatore”, dice quindi Arata circa l’origine del suo rapporto con Siri, affermando poi: “Non ho mai parlato con il senatore Siri di denaro, e non gli ho mai fatto promesse di alcun tipo”.
Nello specifico dell’inchiesta, Arata afferma poi che “in realtà tutto l’iter dell’emendamento veniva portato avanti dall’associazione del mini-eolico, il Cpem. E infatti giovedì scorso il presidente dell’associazione ha rivendicato la paternità dell’emendamento e la trasparenza dell’iter intrapreso per la sua approvazione. Peraltro ci tengo a precisare che l’iter è iniziato con il precedente governo nell’autunno del 2017“. Alla domanda se sia vero che si è speso per far ottenere a Siri un posto nel governo, Arata risponde poi: “No. Anche perché non ho nella Lega alcun ruolo politico. Mi sono limitato a parlare bene di Siri con le persone che conosco avendone considerazione e stima”.
Quanto ai suoi rapporti con il leader della Lega, Arata dice: “Non sono amico di Salvini. L’ho incontrato una sola volta in occasione del convegno (incontro della Lega sul tema dell’energia tenutosi nel 2017, ndr) da al quale ero stato invitato come relatore insieme ad altri sette esperti, proprio per le conoscenze tecniche che ho nel settore energetico e ambientale”. “Non ho amici nella Lega”, aggiunge e, infine, quando gli viene chiesto dei suoi rapporti con l’esponente della Lega Giancarlo Giorgetti risponde: “L’ultima volta che l’ho visto è stato in occasione del famoso convegno del marzo 2017. Ma da quando è a Palazzo Chigi non l’ho mai più visto e sentito”. ADNKRONOS