Il marito l’ha violentata mentre era in attesa della loro figlia e costretta a portare il velo quando usciva di casa. Lui è un egiziano di 38 anni, lei una bergamasca di 44 ma era obbligata a “comportarsi come una brava musulmana”.
I fatti risalgono al 2012-2013 quando la coppia residente a Bergamo ha iniziato a entrare in crisi per i maltrattamenti che l’egiziano, operaio in un’impresa edile, riservava a sua moglie. Ma non solo. L’uomo avrebbe minacciato più volte la donna di toglierle la figlia perché, si legge su Bergamonews, intendeva crescerla “da araba”. Dopo la separazione la donna decide di filmare con una telecamerina nascosta negli occhiali le loro liti e un giorno trova sul parabrezza della sua auto un coltello insanguinato accanto a una foto della figlia.
L’uomo che attualmente si trova in Egitto è sotto processo per violenza sessuale e maltrattamenti. Il pm Emanuele Marchisio ieri ha chiesto una condanna a 6 anni di reclusione. La sentenza è attesa per il 6 giugno. L’avvocato della bergamasca Marcella Micheletti ha chiesto 20mila euro di risarcimento del danno morale subìto, mentre il difensore dell’egiziano l’assoluzione in quanto contro il suo assistito ci sarebbero solo le parole della consorte.