Imola – Immissione di rifiuti non conformi o in esubero rispetto alle norme. Inquinanti superiori ai limiti nelle acque sotterranee, tanto da ritenere significativo il deterioramento dell’area circostante e la compromissione dell’ecosistema per un raggio di circa cinque chilometri. Lo hanno accertato per la discarica Tre Monti di Imola (Bologna) i carabinieri del Nucleo operativo ecologico e, al termine di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Bologna con il procuratore aggiunto Morena Plazzi, hanno notificato un avviso di chiusura indagini al responsabile, per Herambiente Spa, della filiera discariche, per il periodo di gestione dell’impianto, dal 2009 al 2016.
L’attività della Tre Monti è attualmente sospesa dopo una pronuncia del Tar, confermata dal Consiglio di Stato, a seguito di un ricorso di associazioni ambientaliste. Le indagini dei militari hanno rilevato pure lo sversamento di una rilevante quantità di percolato, liquido che si forma dalla decomposizione dei rifiuti, nell’adiacente Rio Rondinella.
La replica dell’azienda. “Herambiente, pur non avendo avuto ancora modo di esaminare la documentazione di riferimento, ha appreso con stupore dell’avviso di chiusura indagini della Procura della Repubblica di Bologna condotte dai Noe sulla discarica Tre Monti di Imola”. Lo scrive la società in una nota, in cui “ribadisce di avere sempre agito nel pieno rispetto delle norme e delle migliori prassi applicabili, nell’interesse della collettività. Peraltro, negli anni, Herambiente ha sempre investito nelle migliori tecnologie, come confermato a più riprese dalle Autorità competenti”. Pertanto, conclude, la società è “fiduciosa che riuscirà a dimostrare nelle sedi appropriate la totale insussistenza dell’accusa”. ANSA