Il M5s “non dice che Siri non debba difendersi, per carità, anzi ci auguriamo che lo faccia e nelle forme che ritiene più opportune. Molto più semplicemente chiediamo che a un politico indagato per corruzione non sia concessa la possibilità di amministrare soldi pubblici. L’Abc del cambiamento, che questo governo ha l’ambizione di portare avanti. Non capirò mai perché la Lega in queste settimane abbia continuato a difendere Siri invece di fargli fare un passo indietro. Oggi è l’ultimo giorno utile perché Salvini comprenda l’importanza di questa vicenda. Mi auguro faccia la cosa giusta”.
Lo scrive Luigi Di Maio, ministro dello Sviluppo economico e vicepremier, in un post su Facebook, chiamando in causa il tragico Corriere, noto ‘‘giornale” europeista, ostile alla Lega ed ai sovranisti.
“Oggi dai giornali – sottolinea – emergono nuovi particolari sull’inchiesta del sottosegretario della Lega Armando Siri. Secondo il ‘Corriere della Sera’ si sarebbe anche rifiutato di rispondere alle domande dei giudici e avrebbe depositato solo una memoria spontanea. I pubblici ministeri lo dicono esplicitamente nell’avviso di garanzia: Siri ‘ha asservito la funzione pubblica a interessi privati’. Di fronte a questo è impossibile restare fermi. Se qualcuno si vuole coprire gli occhi faccia pure, il Movimento 5 Stelle non lo farà. Non lo farà perché ci sono fin troppe ombre e stranezze in questa storia. Non rispondere all’interrogatorio dei magistrati è grave e in parte indicativo”.
Siri: “Se i Pm non mi ascoltano entro 15 giorni, mi dimetto “