Avete un diritto: diffondere solo le idee nostre. Non cambiano mai, restano comunisti di testa. Preparatevi, cultori del pensiero unico. L’estrema sinistra ha da calare sul tavolo una delle sue leggi migliori per soffocare ogni opinione alternativa su internet. Magari il giorno in cui ci sarà bisogno dei suoi voti per un governo antisovranista.
Se un sito non dovesse passare il vaglio dei compagni dell’ufficio censura, stop, chiusura e magari galera. Quando prevale la caccia al sangue nemico tutto può entrare in una “legge”.
Suscita attenzione e fa accapponare la pelle la proposta presentata da un deputato di Leu, Luca Pastorino, che mira a mettere in piedi un non meglio identificato osservatorio per “monitorare” quel che succede nella rete. E siccome internet ha un perimetro oggettivamente enorme, il compagno Pastorino- bontà sua – indica che cosa mettersi a spiare.
Ovviamente, “ogni forma di manifestazione fascista o di discriminazione razziale, etnica, nazionale, di orientamento sessuale, religiosa o nei confronti di persone con disabilità“. Tutto fa brodo, tanto l’obiettivo è chiaro. Sarà un “osservatorio indipendente” a mettere nel mirino ogni post e a catalogarli secondo l’unico criterio di cui sono capaci: la faziosità. A caccia di fantasmi.
Idee spacciate per malattia – – Perché secondo questo discendente della migliore cultura staliniana “la rete internet è divenuta un pericoloso « non-luogo », uno spazio prediletto da quanti impunemente vogliono propagandare idee antidemocratiche”. Come? “Creando un proselitismo che, viste le caratteristiche dello strumento, assume velocemente forme pandemiche”. E, poffarbacco, “cronicizza l’insofferenza e il disagio quotidiano in forme aggressive finalizzate a degradare e disumanizzare l’altro”.
Un linguaggio assolutamente chiaro. Quali sarebbero le idee antidemocratiche manco a dirlo; che curiosamente assumono persino la dimensione della pandemia. E se ad essere malate fossero semplicemente le teste di deputati di tal fatta?
Magari premieranno piazzale Loreto… – – Siccome metà della popolazione italiana frequenta i social, scrive l’onorevole censore nella relazione alla sua abominevole proposta di legge, è bene stare in campana. Perché nella rete si annidano pericolosi soggetti. Costoro danno vita a “pagine internet (specialmente pagine, profili e gruppi Facebook, profili Instagram e Twitter) dedicate esplicitamente alla propaganda fascista o nazista e alle discriminazioni”. E come potevi sbagliarti.
Invece daremo una medaglia a chi propone avversari politici a testa in giù? Foto che magari non sarebbero sanzionabili. Bisogna solo setacciare e colpire duramente chi diffonde esclusivamente “immagini e video dai contenuti inaccettabili in virtù dei valori fondanti della nostra democrazia e delle disposizioni del nostro ordinamento volte alla tutela dei diritti dell’uomo”. Per dire, piazzale Loreto meriterebbe valorizzazione per i cultori della materia ancora rifugiati nelle grotte comuniste.
Ovviamente, sarebbe la politica a decidere chi “monitorare” e cancellare. Già perché nella cosiddetta autorità indipendente preposta al vaglio di internet e delle sciocchezze elencate nella proposta di legge penserebbero quattro personcine nominate dal ministero dell’Interno. Ovviamente quando sarà cambiato l’attuale titolare. Sarebbero loro i nuovi custodi della democrazia. Sarebbero costoro a segnalare reati alle procure, a proporre sanzioni. Le idee colpite a maggioranza, Pastorino sa come si fa.
Decide il governo, comanda il Viminale. Applausi a scena aperta.
E poi si lamentano del cosiddetto “populismo”. Siamo al trionfo della polizia segreta. I nipotini di Marx e del KGB non mollano.
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