Stop ai contributi ad alberghi che ospitano migranti. Il consiglio regionale della Liguria ha dato il via libera alla nuova legge proposta dalla Lega che integra il provvedimento n.15 del 2008 sugli incentivi alle piccole e medie imprese per la riqualificazione e lo sviluppo dell’offerta turistica. Il documento è stato approvato con 16 voti a favore, dalla maggioranza di centrodestra, e 11 contrari della minoranza, tra le polemiche dell’opposizione. La proposta di legge prevede, infatti, che, nel caso di piccole e medie imprese che svolgono attività ricettiva, i contributi regionali siano accessibili solo se il ricavato o il fatturato dell’attività ricettiva degli ultimi tre anni derivi prevalentemente dall’attività turistica. Un provvedimento che, accusa il Pd, “esclude dagli incentivi regionali le strutture ricettive come alberghi, b&b ed altri, che negli ultimi anni hanno ospitato migranti è una norma vergognosa e discriminatoria”.
Alle polemiche aveva risposto in mattinata, prima dell’approvazione, il governatore ligure Giovanni Toti: “Il Pd ogni tanto ha un gusto per l’iperbole che non è più sintonizzato con il gusto dei cittadini italiani e i voti in Liguria lo dimostrano. La legge dice una cosa assai banale: cerchiamo semplicemente di destinare soldi dei cittadini allo sviluppo di un settore economico e non darli a qualcuno che, legittimamente secondo le leggi dello Stato, fa tutt’altro nella vita. E come se mi si chiedesse perché non do aiuti regionali per chi aggiusta le biciclette a chi non fa quel lavoro”.
«Siccome spendiamo dei soldi pubblici – ha aggiunto Toti – con un aiuto straordinario pagato ai cittadini per riqualificare il turismo nella nostra regione e aiutare gli imprenditori ad accogliere meglio i visitatori, ne può usufruire solo chi ha un’attività che prevalentemente ospita turisti e ha quello come business principale. Chi invece utilizza quella struttura per la maggior parte dell’anno o del suo sistema di business per ospitare migranti a quella legge non accede perché non lo riguarda”.