Festa della Liberazione? Ancora non è chiaro CHI abbia “liberato” chi…

di Ornella Mariani

Anche quest’anno ci hanno propinato questa Festa della Liberazione, nella quale non è chiaro chi abbia “liberato” chi e quel che fu un sanguinario regolamento di conti si è trasformato in festa dell’odio negazionista, giusto a sottrarre dignità alla memoria di Quanti, pur nella consapevolezza di essere già sconfitti, si batterono fino allo stremo contro il tentativo di spazzare una Dittatura per instaurarne un’altra: quella stalinista.

La verità è che si ha poco da festeggiare: a ben oltre settant’anni dalla fine di un lacerante conflitto, il Paese non ha ancora imparato a condividere verità e dignità, seguitando a dibattersi nella mistificazione che esalta un rinnegato alla Togliatti e vanta l’assassinio di Giovanni Gentile, Padre dell’Attualismo.
La verità è che il Nazifascismo fu sconfitto dagli Alleati, ad onta delle banali; scontate; ripetitive; sterili; inopportune e demagogiche commemorazioni riferite ad un evento raccontato in maniera univoca e mendace.
La verità è che non se ne può più di buffonate; dell’indottrinamento mirato alla rimozione e del nichilismo autodistruttivo: dimostrando di non aver neppure percepito le ragioni del crollo pidino, un tal Zingaretti pretende di abolire la Bossi/Fini e di introdurre lo Ius Soli per distruggere quel che resta della Italianità e trasformare il nostro Paese in un promiscuo coacervo di avventurieri amministrabili come futuro bacino elettorale.
La verità è che il millantato Multiculturalismo è clamorosamente fallito; che i flussi migratori sono ormai insostenibili; che l’Islam non può integrarsi col concetto di Democrazia europea; che i nostri Valori etici e politici sono assolutamente incompatibili con le derive islamiche, responsabili del disastro in cui annaspiamo; che l’Europa, con i suoi ventotto Paesi e le sue ventotto lingue, è solo una ripugnante piovra la cui voracità ha devastato l’Economia continentale.

La verità è che, con cinismo, abbiamo già voltato pagina rispetto alla Pasqua amara e alle varie centinaia di vittime di un abietto attacco concentrico attuato nello Sri Lanka: nessuno striscione; nessun palloncino; nessuna fiaccolata; nessuna pagliacciata radical chic; nessuna manina colorata; nessun gessetto a fronte dell’assordante silenzio dell’Islam Moderato: quello che, grottescamente, prega col culo per aria e pratica l’infibulazione, la poligamia, la violenza sulle Donne.

La verità è che gli squalificati Barak Obama e Hillary Clinton pronunciano con indebito rispetto il termine “Musulmano”, rifiutando il termine “Cristiano”, sostituito da un insultante “Adoratore di Pasqua”.

La Cristianofobia dilaga fra Adoratori di Dollari e di Pietre Nere e Bergoglio se ne fotte degli 8.500 Cristiani trucidati fra il 2018 ed i primi mesi del 2019 da Gente ferma dal 630 d.C. e incapace di rapportarsi a qualsiasi modulo culturale o già solo di produrne uno estraneo alla tribalità: come dieci secoli orsono, i Musulmani non sono in grado di agganciarsi alla Cultura industriale. Hanno petrolio e soldi che gli hanno consentito di adottare il Mercato come simbolo di civiltà, tenendosi del tutto estranei a qualsiasi tensione evolutiva.

La verità è che, alla faccia della millantata “liberazione”, siamo in una guerra dal duplice fronte: quello interno dei Comunisti e quello esterno degli Islamici, gli Uni e gli Altri accomunati dall’antitalianità; gli Uni e gli Altri Dispensatori di invidia sociale; gli Uni e gli Altri Portatori di odio, impotenza storica e frustrazioni.

La verità è che siamo ancora rappresentati da Personaggi alla Mogherini: “…L’Islam appartiene all’Europa… occupa un posto nella storia dell’Europa, nella nostra cultura, nel nostro cibo (sic!!) nel presente e futuro dell’Europa. Che piaccia o no, questa è la realtà… Io non ho paura di dire che l’islam politico dovrebbe essere parte del quadro. La religione gioca un ruolo nella Politica. La religione può essere parte del processo…”; ma non si comprende di quale ruolo, di quale processo, di quale Cultura, di quale Religione e di quale Futuro costei parli confermando, ancora una volta, servilismo antisemita e incompetenza culturale e politica.

Noi non baceremo piedi ai Musulmani;
Noi non riterremo Cristo un Migrante, come un qualsiasi Mestatore pretende, sovrapponendo strumentalmente lo storico censimento col contesto migratorio;
Noi confermeremo ogni solidarietà alla Giornalista Marina Nalesso, accusata dalla Sinistra di avere indossato il Crocefisso;

Noi non rinunceremo al diritto di Fede.
Quanto alle arlecchinate del 25 aprile, riassunte da Mattarella come “il nostro secondo risorgimento”, mi limito a considerare che il Primo, parimenti al Secondo, hanno come pilastro la menzogna…. e che non è un caso se l’ANPI, lungi dall’essere sciolta, ricorra per mancanza di Associati a “Diversamente Bianchi” in cerca di panino e mazzetta.

Mentre me ne infischio della asserita “Liberazione”, dunque, mi domando invece se, dopo aver ricevuto la macchietta Gretadamus, la Signora Casellati riceverà anche la quindicenne Izabella Nilsson Jarvandi, che si batte giustamente contro l’immigrazione e contro l’abiezione gender.