Un foro sulla nuca e tracce di quella che potrebbe sembrare una lotta, avvenuta in un parcheggio nei pressi della sua auto. Orazio Pino, 70 anni, è stato trovato senza vita nella tarda serata di martedì al quinto piano del silos di corso Dante, a Chiavari, freddato da quella che si presume possa essere una pistola di calibro molto piccolo o un’arma lunga e appuntita.
Il corpo è stato scoperto intorno alla mezzanotte, in un parcheggio in cui l’uomo era solito lasciare l’auto: un dettaglio che agli inquirenti non fa escludere che possa essersi trattato di un tentativo di rapina finito male, anche se non è confermato che il 70enne, che con la famiglia gestisce un’oreficeria di Chiavari, avesse con se preziosi quando è tornato all’auto.
A complicare ulteriormente lo scenario c’è inoltre il fatto che Pino, originario della Sicilia, ma da tempo residente nel Tigullio, fosse un ex collaboratore di giustizia: ai tempi della sua “militanza” era vicino alla cosca di Benedetto Santapaola, considerato uno dei più potenti boss di Cosa Nostra, ma stando a fonti investigative erano più di 10 anni ormai che non aveva più nulla a che fare con il mondo della criminalità organizzata.
Sull’accaduto indaga la Squadra Mobile, coordinata dal dirigente Marco Calì e dal pubblico ministero Silvia Saracino, che ha già disposto l’autopsia.