Siri indagato sul nulla, che differenza tra Crosetto e Di Maio!

Guido Crosetto: ”Armando SIRI non è un mio amico. Non mi è neppure simpatico. Frequentava un suo collega di Università che era anche Parlamentare. Su sua richiesta, per soldi, avrebbe dovuto fare una norma che aiutava un imprenditore. Non l’ha fatta. È indagato. Perché lo frequentava.”

Di Maio: “Se i fatti sono questi Siri si deve dimettere dal governo”, dice il vicepremier Luigi Di Maio in merito all’indagine che coinvolge il sottosegretario leghista Armando Siri. “Va bene aspettare il terzo grado di giudizio ma c’è una questione morale e politica”, dice ancora Di Maio che chiama in causa anche Salvini: “Non so se concorda ma il mio dovere e tutelare il governo e credo che anche a lui convenga tutelare l’immagine della Lega”.

Nel frattempo, il M5s candida alle europee un ex commissario prefettizio, indagata.

Il sottosegretario ai Trasporti Armando Siri (Lega) è indagato per corruzione dalla Procura di Roma nell’ambito di un’inchiesta nata a Palermo. A Siri, tramite Paolo Arata, ex deputato di FI, secondo l’accusa, sarebbe stato offerto del denaro per modificare un norma da inserire nel Def 2018 che avrebbe favorito l’erogazione di contributi per le imprese che operano nelle energie rinnovabili. Norma mai approvata, però.

Nell’inchiesta romana è coinvolto anche Arata, che risponde di concorso in corruzione. Il professore è indagato anche a Palermo nel filone principale dell’inchiesta per corruzione e intestazione fittizia di beni: secondo i pm sarebbe stato in affari con l’imprenditore dell’eolico Vito Nicastri, tra i finanziatori della latitanza del boss Messina Denaro. Per i magistrati però Siri non sarebbe stato a conoscenza dei legami tra l’imprenditore mafioso e l’ex parlamentare. “Non so di cosa si tratti. Devo prima leggere e capire. Ho letto di nomi che non so”. E’ stata la reazione del sottosegretario. ansa