Torino: moglie pestata e segregata in casa per anni dal marito marocchino

Pestata e segregata per anni nella sua casa di Torino, dopo l’ennesimo episodio di violenza una donna marocchina denuncia il marito. La 39enne era sposata col connazionale, tra l’altro suo cugino, da ben 11 anni e le vessazioni avevano avuto inizio fin dai primi tempi della loro convivenza, come ha raccontato la stessa vittima sulle pagine de “Il Corriere della Sera”. “Nonostante le botte che prendo da anni non sono mai andata in ospedale. Perché ho timore per me. E perché sono imparentata con la madre di mio marito. Il nostro è stato un matrimonio combinato. La cerimonia si è svolta a Torino”.

Il compagno 42enne l’ha tenuta segregata in casa, non permettendole né di cercare un impiego, né di uscire neppure per andare al mercato. Oltre a ciò, a rendere ancora peggiore la sua quotidianità anche le continue umiliazioni e le botte, contro le quali non aveva mai trovato il coraggio di ribellarsi o di chiedere aiuto. “Finora sono stata zitta perché la madre di mio marito è mia cugina e la nostra famiglia non capirebbe se io lo denunciassi o mi lamentassi. Anche perché nella nostra cultura, e soprattutto in quella di mio marito, non è ammissibile che una donna si ribelli all’uomo”.

Lo scorso 10 aprile l’ennesima violenza, ed il peggio è stato evitato solo grazie all’intervento del fratello della 39enne. La donna aveva intenzione di uscire per accompagnare all’asilo uno dei figli, ma subito il marito sarebbe andato su tutte le furie. “Mi ha detto che non potevo uscire perché vicino alla scuola c’è un uomo che mi guarda. Ha tentato di accoltellarmi con un coltello da cucina urlando “ti ammazzo…”. Fuggita per strada in via Livorno, la donna è stata aiutata dal fratello, che ha spaccato una bottiglia di vetro sulla testa dell’aggressore.

“Non ho mai fatto denuncia per timore di essere giudicata, ma adesso ho paura che mi uccida”, ha raccontato la donna agli inquirenti. Ma le cose non sono andate proprio come la 39enne credeva. Dopo due giorni di fermo, infatti, il marito è tornato a piede libero, colpito da un semplice divieto di avvicinamento, e la donna, forse terrorizzata, ha cercato di ritrattare ritirando la querela.

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