“Troppo pochi 21 euro a immigrato”. E le cooperative disertano i bandi

In tutta Italia i bandi per le attività di accoglienza ai migranti stanno andando deserti. Il motivo è legato all’abbassamento dei costi per l’accoglienza, decisa dal ministro degli Interni, Matteo Salvini. Si è infatti passati di 35 ai 21-26 euro. Un taglio netto di oltre il 40 per cento.

Così a Genova, Savona, Lecce, Treviso, Ferrara, Reggio Emilia e Viterbo le Cooperative che dovrebbero svolgere le attività di accoglienza e integrazione non si stanno presentando alle gare che, così, finiscono per andare deserte. Le prefetture, per prendere tempo, hanno deciso di rinviare o prorogare i termini di presentazione alle gare, come successo a Siena e Bologna, ma il rischio che questa protesta silente continui è più che probabile.

Caso eclatante è quello di Reggio Emilia, dove i due soggetti (Reti temporanee di imprese) aderenti a Confcooperative, che avevano in mano la gestione straordinaria dei richiedenti asilo (quasi 3mila persone) si sono tirate fuori dalla gara per il nuovo appalto. Fino al 30 giugno prossimo i richiedenti asilo saranno comunque seguiti sulla base dei precedenti accordi dalle cooperative sociali di Reggio Emilia (Dimora d’Abramo e L’Ovile come capofila, il Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, Coress – Il Piccolo Principe, La Vigna, Madre Teresa) che in questi anni, insieme al Ceis e alla cooperativa Ballarò, hanno gestito i servizi d’accoglienza. In Toscana invece, sono state Arci e Oxfam a decidere di non partecipare.

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