Basta con Bengodi. Se sei straniero e delinqui in Italia, la pena a cui ti condannano la sconti nel tuo paese. E da noi potrai arrivare solo in presenza di un trattato che lo preveda con chiarezza tra l’Italia e il paese da cui provieni. E’ l’uovo di Colombo, è la soluzione per liberarci dalla criminalità d’importazione. Lo prevede una azzeccata proposta di legge Fratelli d’Italia, con le prime firme di Andrea Delmastro e Giorgia Meloni.
Il principio da cui si parte dovrebbe rappresentare quello che si dice valore universale: “Lo Stato di diritto è anche e soprattutto costituito da leggi da rispettare, da sentenze da eseguire e, fatalmente, anche da pene da scontare”. E’ così in Italia?
La proposta di legge parte dal drammatico sovraffollamento delle carceri italiane. “La criminalità associata all’immigrazione ha ulteriormente incrinato la fiducia dei cittadini nella giustizia – recita la relazione alla proposta – sotto il profilo della certezza del diritto e, ancora di più, della certezza della pena“.
Ci costano 900 milioni di euro l’ann0
Quanto costano i detenuti? 137 euro al giorno, riferisce l’amministrazione penitenziaria. Per quelli stranieri il totale assomma alla bellezza di novecento milioni di euro l’anno. Secondo i dati forniti dal Ministero della giustizia, presso gli istituti penitenziari italiani sono detenute o ristrette 58.745 persone. La popolazione carceraria straniera è costituita da circa 19.860 persone, quasi il 34 per cento del totale dei detenuti.
Da dove vengono? I più tristemente rappresentati nelle nostre carceri sono, in ordine decrescente, il Marocco (18,6 per cento), la Romania (13,7 per cento), l’Albania (12,8 per cento), la Tunisia (10,5 per cento), la Nigeria (5,6 per cento) e l’Egitto (3,4 per cento).
Nota Delmastro: “Sino ad oggi l’unica risposta è stata quella dei decreti «svuota carceri» o di altri provvedimenti simili, con ciò ulteriormente incrinando la necessaria fiducia del popolo italiano nel sistema giudiziario”.
Si entra solo se puoi scontare la pena a casa tua – – Ma la soluzione c’è, ed è il contrario del lassismo con cui è stato (male) amministrato il pianeta carcere. Occorre una rivoluzione. Bisogna subordinare il rilascio dei permessi di soggiorno alla sottoscrizione di trattati bilaterali per l’esecuzione delle sentenze penali italiane nello Stato d’origine del reo.
Se vieni dal Marocco ed esiste un trattato che consente, in caso di reato sanzionato dalla legge italiana, l’espiazione della pena nel tuo paese, vieni pure. Altrimenti te ne stai a casa. E’ puro buonsenso, perché non possiamo più permetterci un paese colabrodo alla mercé di delinquenti stranieri che si aggiungono ai troppi che già affollano le nostre città.
La proposta di legge è di novembre, ma nei primi giorni di aprile è stata finalmente assegnata dal presidente della Camera Fico alla prima commissione di Montecitorio, quella che si occupa di affari costituzionali. Si dovranno pronunciare anche le commissioni giustizia, esteri, bilancio e politiche comunitarie. Ma poi ci vorrà un sì o un no.
E i cittadini potranno distinguere finalmente chi fa semplicemente buonismo peloso da chi è disponibile ad accogliere persone perbene. In fondo, è quanto di più civile si possa mettere in cantiere. Certo, non possiamo aspettarci nulla dalla sinistra, ma vogliamo sperare che chi al governo fra professione di durezza quotidiana non voglia restare insensibile. Ok Matteo?