Macerata, 9 aprile 2019 – Condanne quasi dimezzate, a quattro anni e otto mesi ciascuno, per Awelima Lucky e Lucky Desmond, accusati di aver spacciato marijuana ed eroina. Lo hanno deciso i giudici della corte d’appello. In primo grado Awelima era stato condannato a otto anni, e Desmond a sei. Ora gli imputati potranno chiedere di scontare la pena agli arresti domiciliari.
I nigeriani erano stati indagati dopo l’omicidio della 18enne romana Pamela Mastropietro. Controllando il cellulare di Innocent Oseghale – fermato il 31 gennaio dell’anno scorso – i carabinieri individuarono i numeri di Awelima e Desmond e iniziarono a monitorare i loro movimenti. In primo grado, con il rito abbreviato – scrive il Resto del Carlino – il giudice Claudio Bonifazi aveva inflitto sei anni di carcere a Desmond e otto ad Awelima, accusato quest’ultimo anche di aver spacciato vicino a una scuola. Una condanna contestata subito dai difensori, gli avvocati Francesca Palma e Gianfranco Borgani, dettata secondo loro più dallo scenario che dal contenuto del processo.
In appello, hanno dunque chiesto che venissero riconosciute le attenuanti a due persone senza precedenti penali, hanno chiesto l’applicazione di una recente sentenza della Corte costituzionale, che ha ridotto i minimi da otto a sei anni e, per Awelima, l’avvocato Palma ha fatto presente che la scuola vicino cui avrebbe spacciato l’imputato era una materna, i cui alunni non potevano essere considerati potenziali clienti del nigeriano.
Dopo aver letto le motivazioni, i difensori valuteranno se ricorrere in Cassazione. Per entrambi, gli avvocati stanno cercando una comunità che possa accoglierli. Se ci fosse, si potrebbe chiedere di scontare ai domiciliari la pena, visto che ora stata è molto ridimensionata.
Pamela Mastropietro: le agghiaccianti intercettazioni dei nigeriani
“Facci il brodo che poi ce lo mangiamo. Me l’ha detto Desmond”