In Libia si combatte e gli scontri a sud di Tripoli e a Jufra, tra le forze dell’Esercito nazionale libico e le forze anti-Haftar, sono in aumento. Lo dicono all’AdnKronos fonti informate a Tripoli, che parlano “di un’escalation in queste ore delle operazioni militari: a dispetto degli appelli e delle pressioni della comunità internazionale, Haftar va avanti”.
Le stesse fonti smentiscono le notizie secondo cui gli uomini fedeli al generale della Cirenaica sarebbero rientrati nell’aeroporto internazionale di Tripoli, che “da 20 ore è tornato sotto il controllo delle forze del governo di accordo nazionale”, e prevedono che le prossime ore saranno decisive.
Intanto l’Eni ha deciso di evacuare il personale italiano dal Paese dove, da due giorni, si registrano scontri seguiti all’annuncio del generale Haftar di voler marciare su Tripoli: si tratta di “una decisione precauzionale”, come già avvenuto in altre occasioni, fanno sapere fonti informate all’AdnKronos. Il personale italiano dell’Eni è presente nel giacimento di Wafa, in Tripolitania, e in quello di El Feel a sud. L’evacuazione della compagnia petrolifera è avvenuta in raccordo con la Farnesina. “Stiamo monitorando l’evolversi della situazione con molta attenzione” ha detto all’AdnKronos un portavoce del gruppo petrolifero italiano che “non ha personale attualmente presente a Tripoli”. ADNKRONOS