Abike Dabiri-Erewa, Senior Special Assistant (SSA) al Presidente della Diaspora, ha detto che un altro nigeriano è stato arrestato nell’aeroporto di Jeddah, in Arabia Saudita, per presunto contrabbando di circa 1.138 g di cocaina. In un’intervista con giornalisti ad Abuja, ha espresso disappunto per il fatto che questo arresto sarebbe arrivato poco dopo che una donna nigeriana è stata giustiziata per un reato simile.
“La cosa triste è che, nel bel mezzo della discussione su 20 nigeriani condannati a morte, di cui otto sono stati giustiziati, proprio ieri un altro nigeriano, Wahid Somade, è stato arrestato all’aeroporto di Jedda con circa 138 g di cocaina; un altro che si aggiunge a quelli che potrebbero subire la pena di morte.”
“Continuiamo ad appellarci al Regno dell’Arabia Saudita per garantire che il processo sia equo”, ha detto Dabiri-Erewa. Sull’esecuzione di un nigeriano avvenuta lunedì per reati legati alla droga, l’aiutante presidenziale ha chiesto ai nigeriani di obbedire alle leggi dei paesi in cui si recano.
“Dopo aver informato la sua famiglia, il Ministero degli Affari Esteri ha ufficialmente rilasciato il nome della donna giustiziata in Arabia Saudita alcuni giorni fa e il suo nome è Kudirat Afolabi, una vedova madre di due figli. “Facciamo le nostre condoglianze alla famiglia e continuiamo a chiedere ai nigeriani di obbedire alle leggi di altri paesi e l’Arabia Saudita ci ha risposto ufficialmente, dicendo che la loro legge è la loro legge.”
Dabiri-Erewa ha anche invitato a compiere sforzi concertati sull’identificazione del bagaglio obbligatorio negli aeroporti, oltre a più sorveglianza di sicurezza e telecamere nei punti di controllo negli aeroporti.
Il governo nigeriano ha espresso disappunto per la condanna a morte
Nel frattempo, una dichiarazione dell’ambasciata reale dell’Arabia Saudita ad Abuja ha chiarito che, nei confronti degli imputati, vengono ripettate tutte le procedure legali e giudiziarie. L’ambasciata ha dichiarato che la condanna a morte viene eseguita solo dopo che tutte le procedure sono state portate a termine.
L’ambasciata saudita ha anche ribadito che la pena per il traffico di droga è la condanna a morte e viene applicata a tutte le persone condannate, senza eccezioni.
“Il Regno dell’Arabia Saudita non trascura l’applicazione delle pene in materia di traffico di droga ed è determinato ad applicare la legge nei confronti di qualsiasi persona contro la quale siano state raccolte prove, con l’obiettivo di combattere il traffico di droga e proteggere i suoi cittadini da questa pericolosa minaccia. “(NAN)