Fazio non se ne va, Foa se lo tiene e in Rai spadroneggia il Pd

Foa se lo tiene, Fazio non se ne va, vince il Pd. E’ questa la “nuova” Rai che proprio non riesce a fare meno delle marchette rosse. Ci deve essere qualche “algoritmo” che serve a far spadroneggiare il Pd. Sarà certo reducismo postcomunista…
Il partito democratico un anno fa precipitò al 18 per cento dei voti. I sondaggi migliori gli attribuiscono il 20-21, in Parlamento i suoi deputati e senatori pesano ancora 18%.
Ma una strana regoletta del servizio pubblico radiotelevisivo regala a Zingaretti e soci uno spazio inusitato. Anche perché finora ci è stata raccontata la storiella di un’informazione in tutti i generi di trasmissione che vuole un terzo del tempo al governo (e cariche istituzionali), un terzo alla maggioranza, un terzo all’opposizione.

La faccia tosta di lamentarsi – – Manco per niente. Il Pd si pappa ben più del tempo che dovrebbe riguardare la voce di tutte le minoranze (Leu a sinistra, Forza Italia e Fratelli d’Italia a destra) e ha pure la faccia tosta di lamentarsi.
Il Secolo d’Italia ha consultato l’ultimo mese disponibile dei dati dell’osservatorio dell’Università di Pavia ed è uno spettacolo rosso horror. Il periodo preso in esame va dal 23 febbraio al 22 marzo di quest’anno. Le stesse primarie del Pd (4 marzo) sono state usate per oscurare tutto il resto dell’informazione, sia se proveniente dal governo che dalle altre forze politiche.
Clamorosa la prima settimana presa in esame, quella dal 23 febbraio al primo marzo. Gli esponenti del Pd hanno parlato ai microfoni Rai per il 33,3 per cento del tempo. Un dato esagerato, se si pensa che i servizi sulle loro primarie hanno portato via il 27% del tempo complessivo.

Cioè il Pd parla direttamente molto di più di quanto se ne parli. Ovvero, non fa notizia quanto vorrebbero i suoi alfieri che prendono da noi lo stipendio grazie alla Rai. Ma deve per forza avere spazio.
24,7 nella seconda settimana, 26,2 nella terza, poco sotto il 20 nell’ultima, quella che si è conclusa il 22 marzo, quando anche i signori della lottizzazione hanno dovuto tirare un po’ il freno, anche se a velocità sempre e comunque superiore rispetto ai dati elettorali e alla rappresentanza parlamentare.
45% del tempo nelle trasmissioni di approfondimento

Particolarmente preponderante la presenza piddina nelle trasmissioni di approfondimento, a conferma di un pericoloso trend che avevamo già evidenziato su questo giornale qualche tempo addietro. Nei programmi che determinano gli orientamenti popolari, il pd arriva anche a vette del 45% come se governo, istituzioni e altre forze politiche non esistessero. Tutti dietro l’uscio a fare la fila: prima il Nazzareno…

E’ evidente che si tratta di un andazzo intollerabile, che non può essere spiegato solo con Fabio Fazio e compagnia. Il presidente Foa e l’amministratore delegato Salini hanno il dovere di verificare che cosa sta succedendo. Perché c’è questa sovraesposizione ingiustificabile rispetto ad un partito che non deve godere di privilegi informativi rispetto ad altri. Tanto più che gli vengono garantiti anche col canone che paghiamo pure noi che non lo votiamo.
Ci si svegli a viale Mazzini e a Saxa Rubra. Perché se si continua a dormire sugli allori e sulle dorate poltrone della Rai, l’esame analitico di ogni Tg e di ogni rete farà arrossire di vergogna più di qualcuno.

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