Si intestava auto per conto di alcune famiglie rom residenti nelle baraccopoli della Capitale che poi le usavano per compiere furti in tutta Italia. A scoperchiare il sistema attuando la confisca di 187 vetture sono stati i carabinieri.
Una indagine complessa partita da una targa che la vittima di un furto in provincia di Arezzo era riuscito a segnalare alle forze dell’ordine. E’ stata la prima traccia che ha portato i Carbinieri della Stazione di Poppi fino a Roma, dove hanno iniziato a dare esecuzione alla confisca di ben 187 vetture, che si presume utilizzate per compiere furti, tutte intestate ad un unico proprietario. Lo scrive ArezzoNotizie.
Il provvedimento, emesso dalla Procura della Repubblica di Roma, è stato messo in esecuzione nella giornata di lunedì 1 aprile (e ci vorranno alcuni giorni per portarlo a termine) ma i fatti dal quale è scaturita l’intera indagine risalgono al maggio 2018. In occasione di un un tentato furto nel territorio di Poppi, in provincia di Arezzo, la vittima infatti riuscì a fornire modello e targa dell’auto con la quale due persone sorprese nei pressi di un’abitazione si erano date alla fuga.
Dall’analisi della targa era emerso che l’auto fosse intestata ad un cittadino egiziano 55enne, irreperibile sul territorio italiano. Ma ulteriori accertamenti hanno permesso di scoprire che l’uomo fosse intestatario di ben 187 veicoli, tutti di media cilindrata, molto probabilmente utilizzate per attività criminose, in particolare furti in abitazione messi a segno in buona parte d’Italia. Nella zona dell’Aretino è stata riscontrata più volte la presenza di queste auto.
Il cittadino egiziano, di fatto, era un mero prestanome di famiglie rom, residenti nei campi nomadi della periferia di Roma: a bordo degli autoveicoli, nel corso dei controlli delle forde dell’ordine sono stati infatti soggetti di etnia rom, dediti ai reati contro il patrimonio e con precedenti specifici per furti in abitazione, effettuati su tutto il territorio nazionale.
I malviventi, grazie alla complicità di alcune agenzie di pratiche auto della Capitale, intestavano fittiziamente gli autoveicoli al cittadino egiziano, falsificando documenti e le firme autografe del prestanome, in modo che divenisse difficile risalire ai reali utilizzatori dei veicoli.
Il cittadino egiziano è stato denunciato per falsità materiale e falsità ideologica. Con il decreto emesso dalla Procura di Roma, in collaborazione con quella di Arezzo i 187 veicoli, di diverso tipo e modello, sono stati tutti sottoposti a confisca, con il contestuale divieto di poter procedere a strumentali passaggi di proprietà.