Quale influenza ha la Chiesa sugli italiani? Se “la popolazione si definisce “cattolica”: il 75%, secondo il Rapporto Eurispes del 2016″, scrive Ilvo Diamanti illustrando il suo sondaggio su La Repubblica, “solo una minoranza, il 25%, afferma di recarsi a messa con frequenza e regolarità”. Soprattutto: “Quanto all’autorevolezza pubblica, l’ultima indagine di Demos dedicata agli orientamenti degli italiani verso lo Stato e le istituzioni (dicembre 2018) valuta il grado di fiducia verso Chiesa intorno al 38%. Sensibilmente in calo (20 punti in meno) durante gli ultimi dieci anni”.
Certo è un dato ancora elevato, visto che il Pontefice, quindi Papa Francesco, “riscuote un elevato grado di fiducia presso oltre il 70% dei cittadini”. Ma il trend è negativo. “L’influenza della Chiesa risulta significativa anche sul piano degli orientamenti personali. Delle opinioni e dei valori della società. È ciò che pensano oltre 2 persone su 10”, continua. “Per la precisione, il 22%: 4 punti in più rispetto a quanto emergeva da un’indagine realizzata nel 2005”.
E se sempre più persone ritengono che “la Chiesa dovrebbe limitare il proprio intervento all’ambito della fede“, “il credito della Chiesa continua ad essere elevato. Oltre il 60%, però, va “oltre”. Dà maggiore importanza alla coscienza personale. All’autonomia di scelta e di valutazione degli individui. Oppure nega ogni interferenza fra questi piani. Fra religione e politica. Fra religione ed etica civile”. liberoquotidiano.it