28 MAR – Il colera ha cominciato a propagarsi nello Yemen “come il fuoco nella foresta”. E’ l’allarme lanciato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo. Sono già 200 i morti e 110 mila casi sospetti, di cui più di un terzo bambini di meno di 5 anni, negli ultimi tre mesi.
Questo flagello si unisce alle vittime civili causate dagli attacchi come quello che ha causato la distruzione dell’ospedale di Kitaf dove sono morte sette persone. Al 14 marzo scorso secondo i numeri in possesso dell’Onu, ma la realtà è sicuramente più grave, i civili uccisi dall’inizio della guerra sono stati 7.072 e 11.205 i feriti.
L’Unicef e l’Oms intanto sottolineano come le equipe sanitarie nel Paese lavorano giorno e notte per fermare il diffondersi del colera. Il timore è che, con l’arrivo precoce della stagione delle piogge e la catastrofe dei servizi sanitari di base oltre che della penuria di acqua, l’epidemia possa aumentare. Inoltre il cattivo stato del sistema fognario, l’utilizzo dell’acqua contaminata per innaffiare i campi, la mancanza di elettricità per conservare gli alimenti e la quantità di persone sfollate che fuggono le violenze, aggravano la situazione. Il personale dell’Unicef e dell’Oms lavora incessantemente per arginare il contagio ma per evitare il tragico scenario del 2017, servono risorse supplementari ed equipe d’intervento rapido, dicono le due organizzazioni.
(ANSAmed).