Il semaforo verde finale alla direttiva sul diritto d’autore nelle piattaforme digitali sarebbe arrivato grazie ad un banale, per non dire tragicomico, errore nelle fasi di voto elettronico. All’indomani del via libera di Strasburgo alla controversa riforma, ben 13 deputati europei hanno fatto notare ai servizi dell’Eurocamera di aver sbagliato tasto nel voto che avrebbe consentito di emendare il testo finale.
Prima dell’approvazione finale, gli europarlamentari erano infatti chiamati a decidere se volevano un solo voto sull’intera riforma, o se preferivano votare individualmente su ciascuno degli emendamenti presentati. Con una maggioranza ristretta, di soli cinque parlamentari, l’Eurocamera ha negato la riapertura del testo agli emendamenti, blindando la riforma poi approvata.
Ma a poche ore dal voto finale, tredici eurodeputati hanno messo nero su bianco il loro errore, come si può notare nella versione aggiornata del processo verbale. Dieci di loro avrebbero voluto votare a favore della riapertura del testo agli emendamenti, due avrebbero invece voluto votare contro e uno solo europarlamentare – che aveva votato contro la riapertura – intendeva astenersi. A conti fatti, la riapertura del testo sarebbe passata con 322 voti a favore, 314 contrari e 25 astenuti.
I dieci legislatori che hanno votato contro o si sono astenuti per poi correggere la registrazione dei loro voti sono: Gerolf Annemans (gruppo Enf), Johannes Cornelis van Baalen (Liberali), Dita Charanzová (Liberali), Martina Dlabajová (Liberali), Antanas Guoga (Popolari), Eva Joly (Verdi), Jo Leinen (Socialisti), Peter Lundgren (Conservatori), Michèle Rivasi (Verdi) e Kristina Winberg (Conservatori).
“Temo fortemente che alcuni “errori” siano stati volontari e che la correzione del voto sia la via d’uscita migliore per alcuni eurodeputati sotto pressione”, ha twittato Umberto Gambini, assistente dell’europarlamentare liberale Ramon Tremosa, favorevole alla modifica del testo.
Yes agree very unfortunate… results of plenary cannot be changed.
I strongly fear some “errors” where volontari and correction of vote best way out for some MEPs under pressure.
The important is that this element will be crucial for #copyrightdirective implementation @LauKaya
— Umberto GAMBINI (@UGambini) March 27, 2019
Comunque la si pensi, gli eurodeputati “sbadati”, tra i quali non figura alcun italiano, non potranno tornare sui loro passi. La registrazione degli errori non prevede alcuna modifica del voto espresso e la direttiva sul copyright può intendersi definitivamente approvata dal Parlamento europeo, e in attesa di via libera finale dagli Stati membri.