Tunisia, “condizioni deplorevoli”: chiude campo profughi gestito da Unhcr e Mezzaluna Rossa

A causa del sovraffollamento e delle condizioni di vita deplorevoli per gli ospiti, il ministro tunisino delle Relazioni con le istanze Costituzionali, la società civile e le organizzazioni dei diritti dell’Uomo, Fadhel Mahfoud, ha annunciato oggi l’imminente chiusura del centro per migranti, rifugiati e richiedenti asilo di Medenine.

“Le condizioni di questo centro sono inumane e sarà dunque chiuso subito. Dobbiamo trovare soluzioni per permettere ai migranti e ai rifugiati di vivere degnamente”, ha detto il ministro durante una visita di lavoro a Medenine, aggiungendo che la posizione del centro, situato in un quartiere residenziale, tra una scuola superiore e un foyer per studentesse è inappropriata e ciò crea problemi con la popolazione residente che ha già chiesto alle autorità locali di cercare un’altra sede idonea per ospitare i migranti.

Secondo fonti locali il centro, gestito dalla Mezzaluna Rossa tunisina, con il sostegno delle organizzazioni internazionali, Oim e Unhcr e la collaborazione della Croce Rossa Internazionale, accoglie attualmente circa 20 migranti e 180 richiedenti asilo. Ogni giorno tuttavia gli ospiti del centro aumentano, in conseguenza dell’incremento del flusso degli arrivi dalla Libia.

La Mezzaluna Rossa tunisina e alcune Ong locali da tempo denunciano le condizioni critiche del centro di Medenine. Lorena Lando, responsabile in Tunisia dell’Organizzazione Internazionale per le migrazioni (Oim) ha affermato di aver sostenuto la decisione di chiudere il centro, che a suo dire ha superato la sua capacità massima di accoglienza. L’Oim farà tutto il possibile per fornire il sostegno e l’assistenza necessari agli ospiti di questo centro e per rispondere alle esigenze delle autorità in termini di assistenza ai migranti. ANSAMED