Oggi 22 marzo 2019, alcune delegazioni della Chiesa di Bologna visiteranno, poco prima della preghiera del Venerdì, diverse sale di preghiera musulmane presenti in città e provincia, come segno di amicizia e solidarietà anche in relazione ai fatti di sangue e terrore avvenuti nei giorni scorsi in Nuova Zelanda.
Lo spirito della visita è anche un’emanazione del Documento di Abu Dhabi, recentemente firmato dall’Imam di Al Azhar e da Papa Francesco: “In nome di Dio che ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro, per popolare la terra e diffondere in essa i valori del bene, della carità e della pace. In nome dell’innocente anima umana che Dio ha proibito di uccidere, affermando che chiunque uccide una persona è come se avesse ucciso tutta l’umanità e chiunque ne salva una è come se avesse salvato l’umanità intera”.
Come credenti nel Dio unico, Signore della vita e giudice delle azioni degli uomini e come concittadini che intendono “adottare la cultura del dialogo “come via; la collaborazione comune come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio”, vogliamo continuare a lavorare, con questi sentimenti e queste intenzioni, per superare ogni logica di inimicizia e contribuire alla pace sociale, fa sapere la Curia bolognese.