Nuova Zelanda, Isis invita a “versare il sangue dei crociati”

Dall’Isis e dall’intera galassia jihadista arriva la promessa della vendetta contro i “crociati”. Dopo il massacro 2.0, anche il fuoco incrociato – per ora solo di post – del terrorismo islamico arriva via internet. In un messaggio del 15 marzo condiviso su Telegram gruppi affiliati ad Al Qaida parlano del massacro in Nuova Zelanda come di “guerra dei crociati” contro i musulmani e promettono di rispondere con il “linguaggio del sangue”.

Sul canale Telegram filo Isis Al-Asyaf Al Baghdadi, l’appello è “a versare il sangue dei crociati”, mentre altri siti citati dal Site incitano ad attaccare “le chiese” in segno di reciprocità.  “La vendetta arriverà presto”, promettono ora i jihadisti, “avete aperto i cancelli dell’inferno sulla vostra isola”.

Brenton Tarrant, l’australiano di 28 anni autore della strage di venerdì in due moschee di Christchurch, è nel mirino delle gang criminali locali che minacciano ritorsioni contro di lui in carcere. Lo riferisce il New Zealand Herald. “Anche noi abbiamo amici in prigione”, ha detto uno dei membri di una banda all’Herald, lasciando intendere una minaccia.

I membri di una gang locale sono andati ieri a offrire il loro sostegno alle famiglie delle vittime fuori da una scuola: “Siccome sono venuti in Nuova Zelanda, adesso sono dei nostri. Sono la nostra gente”, hanno spiegato aggiungendo che quello che Tarrant ha fatto “è stato disgustoso”, “sbagliato in ogni modo possibile”. Anche un avvocato penale, Kim Workman, ha dichiarato di aver saputo da una fonte indipendente che Tarrant potrebbe essere in pericolo in carcere. “L’unica cosa da fare – ha suggerito – è che l’amministrazione penitenziaria lo metta in isolamento e lo tenga in regime carcerario separato”. ansa