Giulia Bongiorno, ministra della Pubblica Amministrazione, ha dichiarato la volontà di voler sottoporre a test psicologici gli aspiranti magistrati e stravolgere il tradizionale metodo di selezione. Infatti, secondo la Bongiorno, i magistrati sono troppo legati ad un sapere nozionistico, spesso lontano dalle concrete complessità della carriera in magistratura.
I test psicologici dovrebbero essere funzionali a verificare la stabilità emotiva, l’empatia ed il senso di responsabilità, caratteristiche imprescindibili della professione. La decisione è arrivata durante il suo intervento presso la Scuola di formazione politica della Lega, a Milano, e ha provocato indignazione da una parte e consensi dall’altra.
Per la Bongiorno, i magistrati dovrebbero essere sottoposti ad accurati test psicologici, volti a stabilire se l’aspirante giudice possiede o meno l’empatia, la responsabilità e la stabilità mentale per coprire il ruolo.
La proposta della ministra della Pubblica Amministrazione non ha raccolto molti consensi, soprattutto da parte dell’Associazione nazionale dei magistrati. Infatti solo la parte più moderata – e minoritaria – ha accolto con entusiasmo l’idea del test psicologico.
Procuratore generale Cassazione: No giudizi morali nelle sentenze