“Queste cose nel mio paese non sarebbero accadute, nel giro di poche ore i responsabili sarebbero stati arrestati, qui c’è poca sicurezza”: potrebbe sembrare una delle tante richieste di un maggiore controllo del territorio ad opera di un cittadino italiano che nota degrado nel suo quartiere, a parlare invece è un cittadino senegalese che vive ad Agrigento.
Qui la comunità di cittadini del paese africano è presente da più di trent’anni, vive e lavora nella città dei templi avendo sempre un ottimo rapporto con gli agrigentini: “Mi alzo alle 4 per andare a montare le bancherelle al mercato ogni mattina – dichiara un senegalese arrivato in Sicilia nel 1994 – Non posso avere paura di camminare nella mia zona”.
E la zona in questione è quella di piazza Ravanusella, cuore della Agrigento araba. Ma adesso l’equilibrio sembra essersi rotto. E sono gli stessi senegalesi a puntare il dito contro la recente ondata migratoria: “In trent’anni mai un problema – dichiara “Papi”, come viene soprannominato dagli agrigentini che lo riconoscono quale leader storico della comunità senegalese – Ma da qualche anno a questa parte la situazione è peggiorata. È arrivato di tutto, non c’è controllo e nel quartiere si spaccia”.
L’ultimo episodio fa infuriare i senegalesi: alcuni di loro nelle scorse settimane denunciano alla Polizia lo spaccio di droga tra i vicoletti di Ravanusella compiuto da alcuni gambiani, per ritorsione giovedì sera un gruppo di giovani provenenti da questo paese africano sfonda la porta di un’abitazione e fa irruzione. Due senegalesi che in quel momento sono dentro quella casa vengono picchiati e sfregiati con alcune bottiglie di vetro rotte. Per terra, il giorno dopo, ci sono ancora i segni della colluttazione.
“Questi qui – dichiara un cittadino senegalese alludendo ai ragazzi del Gambia – Arrivano senza controllo, non stanno nemmeno nel nostro quartiere ed entrano dentro le nostre case. È inaccettabile”.
E la comunità chiede l’intervento delle forze dell’ordine: “Sta diventando una polveriera – conferma un Carabiniere giunto dopo l’ennesima segnalazione – Da qualche anno non si ragiona più”.
Uno dei pochi cittadini agrigentini rimasti nella zona, rimarca: “Riconosco il fatto che con i senegalesi non ci sono mai problemi, ma di mattina arrivano alcuni ragazzi che riforniscono di droga molti studenti che prima di andare a scuola comprano qui di tutto. E nessuno fa nulla”. Uno sfogo in comune quello di agrigentini e senegalesi: l’enorme flusso migratorio degli ultimi anni lede equilibri che, pur tra mille problematiche, vanno avanti da almeno due decenni.