TEHERAN – L’avvocatessa e attivista iraniana Nasrin Sotoudeh è stata condannata a 7 anni di carcere, di cui 5 per aver agito contro la sicurezza nazionale e 2 per aver insultato la Guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei. Lo rende noto il giudice della Corte rivoluzionaria di Teheran presso cui era imputata, Mohammed Moghiseh, citato dall’Isna. Il caso sarà rivisto in appello.
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Senza citare fonti ufficiali, il marito ha scritto su Facebook che la donna è stata condannata a 38 anni e 148 frustate, cosa che non trova alcun riscontro, a meno che vi siano verdetti non ancora resi pubblici.
Già in carcere dal giugno scorso per scontare un’altra condanna a cinque anni di reclusione per insulti alla Guida suprema, propaganda contro il sistema di governo e spionaggio, l’attivista 55enne aveva ricevuto le nuove accuse dopo aver difeso diverse donne che si erano tolto il velo per strada per protestare contro l’obbligo di indossarlo.
La condanna è stata emessa in assenza dell’imputata che si è rifiutata di essere in aula dopo che non le è stato consentito di scegliersi un legale al di fuori di quelli indicati dai giudici. In precedenza, Sotudeh era già stata detenuta dal 2010 al 2013 per aver difeso gli oppositori arrestati durante le proteste del 2009 contro la rielezione alla presidenza di Mahmoud Ahmadinejad.
A gennaio, suo marito Reza Khandan, è stato anche condannato a cinque anni di prigione per “cospirazione contro la sicurezza nazionale” e un anno per “propaganda contro il sistema”.
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