di Claudio Paudice – – www.huffingtonpost.it
La Germania vuole bloccare l’erogazione di circa un miliardo di euro alla Grecia, all’esame dell’Eurogruppo di lunedì. L’ipotesi di un rinvio è stata fatta circolare come indiscrezione sui quotidiani greci da giorni ma ora ha preso consistenza in una nota interna al ministero delle Finanze guidato da Olaf Schol. La ragione del rinvio sarebbe l’insoddisfazione per i pochi progressi fatti dal governo Tsipras su alcune riforme che stanno a cuore ai fautori dell’austerity.
Le risorse di cui si discuterà all’Eurogruppo non fanno parte del programma di aiuti diretti ma sono i profitti da obbligazioni greche detenuti dalla Bce e altre banche centrali dell’Eurozona. In totale ammontano a circa 4,8 miliardi di euro, da restituire ad Atene entro il giugno del 2022 in tranche semestrali. Della prima da 970 milioni si discute domani ma Scholz la vuole rinviare di altri trenta giorni.
Ad Atene sono richiesti ulteriori sforzi sul fronte delle privatizzazioni e dei crediti deteriorati in pancia alle banche. Lo scoglio più grande riguarda però la legge sulla protezione delle residenze primarie dei cittadini insolventi, nata con l’intenzione di salvare dal pignoramento le prime case delle famiglie sommerse dai debiti con le banche.
La Grecia ha chiuso con i piani di salvataggio internazionali lo scorso 20 agosto. L’Esm e i principali esponenti della Commissione europea hanno festeggiato l’uscita dal programma di assistenza finanziaria come un “successo”. Alla fine dei tre piani di salvataggio, il bilancio è impietoso: perso un terzo del Pil, tasso di disoccupazione sceso al 18% dopo aver toccato picchi ben oltre il 20%, crollo del potere d’acquisto del 28%, una famiglia su cinque in estrema povertà, crollo delle pensioni del 14%, rapporto debito/Pil che sfiora il 180%, 500mila giovani emigrati dal 2013. [—]