BOLOGNA, vergognati!

di Gianmarco Landi

A Bologna c’è tutto un mondo di anime belle e chic che sta cercando di capovolgere la verità e le colpe sulla morte del piccolo Gianlorenzo. Sono disgustato.

C’è chi sta cercando di far passare una tragedia avvenuta per una mancata applicazione di norme di sicurezza, per una negligenza a carico dei due genitori. Ho letto su Fb di tutto. Abbiamo chi ha visto il bimbo passato come una palla da basket tra i due genitori, a chi ha visto la madre sculettare come una ballerina brasiliana alle 15 del pomeriggio in via Indipendenza a Bologna, come se il Carnevale dei Bambini organizzato dalla Curia di Bologna fosse un’occasione propizia per una madre degenere, che magari con una sculettata butta il figlio sotto una ruota. C’è pure chi ha dato pubblicamente degli assassini volontari alla madre e al padre affermando che era loro intenzione disfarsi del figlio con questo artificio !

BOLOGNA, vergognati !

Quali schifose bugie si inventano per proteggere il più forte! Per rispetto verso la famiglia non ho scritto nulla, ma ora dico la mia e pretendo verità, civiltà e giustizia.

A tutti quelli, disinformati o un po’ meno disonesti, che parlano di caso fortuito da liquidare facendo spallucce, sottopongo una banale riflessione: se al posto di tutte le ringhiere dei balconi dei palazzi di Bologna oggi in uso, adottassimo le balaustre con fessure ampie, come quelle di quel maledetto carro, quanti bimbi cadrebbero giù dai balconi di Bologna per una ‘disgrazia’ ‘fortuita’ simile?

Bisogna ragionare per capire quello che è successo in modo che non si verifichi mai più che un bimbo e i suoi due genitori, su cui a tutti noi incombe l’onere di protezione, possa rimanere ucciso nella ‘civile’ Bologna. Il bimbo stava ai piedi della madre poco dopo aver buttato i coriandoli in testa al papà in costumino da Power Ranger, su un mezzo pubblico allestito per il Carnevale dei bambini!

Bologna, città battistrada italiano della civiltà open border, cioè senza barriere e confini, sei veramente civile se non solo stupri e violenze si perpetrano in maniera frequente anche in Centro e di giorno, ad opera dei violentatori di Leggi e confini nazionali estranei alla nostra comunità, ma accade pure una tragedia così folle? Questa follia è insita in chi ha responsabilità oggettive, cioè la Curia, la Prefettura e il Comune di Bologna, i quali non hanno saputo fare il loro mestiere, cioè proteggere le persone per bene e in particolare chi è più debole.

Certi bolognesi, invece di tifare per chi comanda in questa Città, forse dovrebbero provare vergogna e riflettere.

Il concetto di norme di sicurezza e di confini nei Palazzi della Prefettura, Comune e di una Curia ostentatamente ‘open border’ si è evidentemente dissolto negli ultimi anni e questa disgrazia è un epigono di una medesima fenomenologia che ci porta ad involverci e non ad evolverci.

Le regole sono anche i confini, le barriere e gli accrediti formali, ed essi sono una sostanza che deve essere rispettata e applicata perché ci porta quella sicurezza alla base della Civiltà.