I vescovi del Marocco sperano che la visita di Papa Francesco nel loro paese a fine mese aiuti a far luce sulla situazione dei migranti che è uno snodo cruciale per coloro che cercano di raggiungere l’Europa. I vescovi hanno parlato in una conferenza stampa ieri a Casablanca rilanciata da diversi media. La chiesa cattolica in Marocco opera principalmente con persone provenienti dall’Africa Sub-Sahariana, che costituiscono il 50-70 per cento dei fedeli.
Molti sono migranti. “Abbiamo dovuto dare la priorità a chi è al primo aiuto – ha spiegato mons. Santiago Agrelo Martinez, arcivescovo di Tangeri -, ma la nostra gente soffre di mancanza di fondi, possiamo dare cibo a migranti, plastica, coperte, ma non possiamo dare loro la dignita’ che meritano”.
Mons. Martinez spera che la visita del Papa dal 30 al 31 marzo possa contribuire a migliorare la situazione. La città che sovrintende è particolarmente nota per essere un punto focale per la partenza nel Mar Mediterraneo. Una grande azione repressiva sui migranti è stata guidata dalle autorità marocchine la scorsa estate per limitare il numero di incroci.
“Papa Francesco ama andare alle frontiere, ai luoghi di transito”, ha detto Cristobal Lopez Romero, arcivescovo di Rabat. Quasi 47.500 migranti sono arrivati in Spagna via mare dall’inizio dell’anno, mentre 564 sono morti o dispersi mentre tentavano di raggiungere l’Europa, secondo l’Organizzazione internazionale della migrazione. ANSAMED