I 5 stelle “sono un assemblamento di molte cose diverse, tenute insieme dall’antipolitica. Alla prova del governo si stanno sfarinando. Le bugie, l’incompetenza, la confusione delle opinioni non possono reggere a lungo quando hai in mano le sorti di un grande Paese. Prevedo un’accelerazione della loro crisi di consenso, ci sarà una deflagrazione. Questo ci impone nuove responsabilità nel raccogliere una parte della loro diaspora“.
A lanciare la previsione è Nicola Zingaretti, candidato alle segreteria del Partito democratico e presidente della Regione Lazio, intervistato dal Corriere della sera. L’aspirante leader dei dem è scettico, invece su possibili rivolgimenti di alleanze: a suo giudizio “non è così ovvio” un futuro in cui il M5S rompe con la Lega e guarda al Pd. “Solo il sottoscritto – osserva – ha indicato prima degli altri le loro contraddizioni per interloquire con gli elettori delusi e che non intendono ‘salvinizzarsi’. Quanti sospetti strumentali mi sono caduti addosso per questa ‘ovvietà’! Comunque con i 5 stelle in quanto tali non ci può essere alcuna alleanza”.
“Piuttosto siamo alla vigilia di un generale e rapido sommovimento della geografia politica italiana. Quando la polarizzazione sarà tra un campo democratico e la risorgente destra illiberale, xenofoba e razzista, tante forze moderate, sinceramente liberali e anche nobilmente conservatrici dialogheranno con un Pd aperto, unitario e capace di andarsi a riprendere il suo popolo”. (askanews)