Da alcuni anni le famiglie italiane, a causa di vergognose scelte politiche della sinistra, sono costrette a subire, contrariamente alla loro volontà, che ai loro figli minori vengano impartite nelle scuole e attraverso programmi televisivi, lezioni di “educazione affettiva” in cui si parla di masturbazione, uso del preservativo, omosessualità, identità di genere e sesso orale. Questo è quanto recentemente è accaduto in una scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Alda Merini” di Scanzorosciate, in provincia di Bergamo, e nel programma “Lavagna” di Rai 3.
La Carta Costituzionale, che fonda le proprie radici nella Famiglia tradizionale, costituita dall’unione fra un uomo e una donna, non ammette a soggetti esterni del nucleo familiare di occuparsi dell’educazione dei propri figli e ancor più di quella sessuale. A maggior ragione la Carta, non permette che i minori siano sottoposti a pressioni persuasive su comportamenti devianti e contro natura. Tali arbitrarie azioni non solo sono vergognose e vomitevoli ma, a mio avviso, comportano responsabilità penali!
La stessa Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sottolinea l’importanza della Famiglia nella vita di ogni bambino e adolescente, quale “unità fondamentale della società e di un ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei fanciulli”. E’ diritto/dovere dei genitori di dare l’orientamento e i consigli adeguati ai propri figli e di occuparsi della loro educazione e di provvedere al loro sviluppo”.
Quanto è accaduto avrebbe dovuto indurla ad intervenire con fermezza per bloccare tali oscenità d’indottrinamento perché i bambini hanno diritto di crescere sani e sereni in un clima familiare dove il genere di appartenenza non è messo in discussione. Dott.ssa Albano, le deviazioni sessuali di poche persone non possono essere nel nostro Paese la regola e pertanto La invito, a tutelare con maggiore attenzione ed efficienza i nostri figli.
Distinti saluti – – Gisella Valenza