Terrorismo islamico e sicurezza, parlano gli 007: minaccia costante

“Nonostante la perdita di territorio, combattenti e figure di rilievo, che ne ha indebolito la capacità̀ di pianificare e dare diretto supporto ad azioni terroristiche di proiezione transnazionale, Daesh, determinato a colpire l’Occidente, si è mostrato ancora in grado di ispirare attacchi in Europa, suggerendone autori e modi”. E’ quanto rilevano i Servizi di sicurezza nella ‘Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza’.

“Quanto agli autori, il rilevato coinvolgimento, negli attentati perpetrati nel 2018 nel Continente, di soggetti con passato criminale o trascorsi in prigione, è̀ valso a ribadire un tratto ormai congenito del fenomeno dei radicalizzati in ambito europeo”.

Inoltre, la minaccia jihadista è̀ rimasta anche nel 2018 “costantemente all’attenzione dell’intelligence, per la quale ha anzi continuato a rappresentare una assoluta priorità. Ne fa stato l’impegno a tutto campo che – attivando, ove necessario, i previsti meccanismi di coordinamento e in costante raccordo con le Forze di polizia e i Servizi collegati – è̀ stato dedicato dagli Organismi informativi al monitoraggio del fenomeno e delle sue tendenze sulla scena estera, così come delle sue espressioni in territorio nazionale” sottolineano gli 007.

INTERNET – La rete “continua ad essere impiegata per rilanciare, a ritmo martellante, messaggio e propaganda radicali, nonché appelli di tono istigatorio e indicazioni specificamente tarate sulla platea dei ‘lupi solitari’, cui vengono additate modalità operative a basso costo e massima resa”.

E ancora: “Uno degli ambiti di maggior impegno” per l’Intelligence italiana è rappresentato “dal fenomeno dei ‘radicalizzati in casa’, un bacino sempre più ampio e sfuggente che richiede una serrata attività di ricerca e monitoraggio volta a cogliere per tempo segnali anticipatori di possibili transizioni dalla radicalizzazione all’attivazione violenta” sottolineano i Servizi. “Il ‘Casa’ resta la sede in cui costante attenzione è riservata alla ‘lista consolidata’ dei foreign fighters partiti per la Siria e l’Iraq a vario titolo collegati con l’Italia. In continuità con il trend rilevato lo scorso anno, non si sono registrate nuove partenze, anche se il numero dei ‘listati’ è cresciuto (da 129 a 138) in ragione dei casi risalenti agli anni passati, individuati in esito alla costante attività di vaglio e riscontro anche di segnalazioni raccolte nell’ambito della collaborazione internazionale”. ADNKRONOS