Roma: Raggi e gli alberi caduti ”perché piantati in epoca fascista”!

prof Augusto Sinagra

CAMERATA ALBERO! PRESENTE!

L’inverosimile Sindaco Virginia Raggi ha dichiarato che gli alberi caduti (tre enormi) con conseguenze anche mortali, sono caduti perché messi a dimora (On. Sindaco, non mi riferisco agli arresti domiciliari) in epoca fascista.

A parte il fatto che la cosa già la fecero i piemontesi con le palme pensando che Roma si trovasse più vicina al nord Africa che alle Alpi, vi è che basterebbe misurare la circonferenza di moltissimi alberi a Roma per capire che molti esistono da plurimi decenni prima del Fascismo.
Tuttavia, a parte che la causa delle cadute è la mancata manutenzione da parte di questa e delle precedenti Amministrazioni comunali (che anzi il personale addetto veniva licenziato per favorire le cooperative di Salvatore Buzzi), non si capisce bene se l’On. Sindaco abbia voluto dire che proprio gli alberi sono fascisti e che dunque si è in presenza di un complotto eversivo dell’ordine democratico; ovvero che fascisticamente si sia in presenza di azioni squadristiche dove l’albero prende il posto del “santo manganello”.

Suggerisco di “aprire un tavolo” di emergenza con la partecipazione di Emanuele Fiano, Laura Boldrini, Roberto Saviano e un rappresentante degli alberi.
All’On. Sindaco, già praticante presso lo Studio legale di Cesare Previti e già segnalatasi per l’incarico dato ai comunisti dell’ANPI di narrare la storia delle Foibe (come affidare a Dracula la supervisione dell’AVIS), vorrei rispettosamente far presente che dire minchiate può essere un diritto di rilievo costituzionale ma, come diceva Andreotti a proposito di altro, non bisogna abusarne.

Sul piano propriamente politico, vi è che l’alternanza democratica in Italia segue il criterio dello “sputtanamento”: la maggioranza si sputtana e subentra la minoranza divenuta maggioranza la quale a sua volta si sputtana e ritorna la vecchia maggioranza. E così via continuando.

AUGUSTO SINAGRA