di Antonio Amorosi
Un terremoto sta scuotendo da giorni Reggio Emilia, la patria dell’ex ministro, ex sottosegretario di Stato ed ex sindaco Pd Graziano Delrio. Sono indagati 18 dirigenti del Comune, chi per falso ideologico, chi per abuso d’ufficio. Tra i 18 anche l’ex dirigente del Comune, Maria Sergio moglie dell’attuale sindaco, sempre del Pd, Luca Vecchi che in quel momento era capogruppo.
La Procura sarebbe stata interessata dalla Corte dei Conti che aveva già in precedenza stigmatizzato il comportamento dei dirigenti nell’assegnare incarichi. Per la procura amministrativa compivano atti ritenuti illegittimi.
Il dato riguarda un monte tra i 280 e i 350 incarichi di consulenze contestati e conferiti principalmente nell’anno 2013. Gli eventuali reati contestabili prima del 2013 sono oramai prescritti ma per i periodi successivi ancora no. La materia del contendere è il regolamento comunale per l’assegnazione di questi incarichi esterni, assegnati senza la necessaria “procedura comparativa per la valutazione dei curricola con criteri predeterminati, certi e trasparenti, in applicazione dei principi di buona andamento ed imparzialità dell’amministrazione sanciti dall’art.97 della Costituzione”.
Nel dicembre 2008 la Procura della Corte dei Conti invia al Comune dove è nato il Tricolore una relazione nella quale di fatto chiede un aggiornamento del regolamento per l’affidamento degli incarichi professionali. Poi un secondo rilievo arriva nel novembre 2015 in cui la Corte contesta il regolamento che mette in moto le procedure e che viene considerato illegittimo, perché “esclude la previsione di procedura comparativa mediante emissione di avviso pubblico rivolto alla generalità degli interessati, adeguatamente pubblicizzato per un congruo periodo di tempo sul sito web istituzionale dell’ente (almeno 15 giorni)”.
A quel punto il Comune adotta il cambio richiesto. Ma gli incarichi esterni ci sono già stati.
Giovedì scorso la notizia delle contestazioni della Procura diventa pubblica ed è un vero terremoto, anche perché la situazione mette in discussione i vertici dirigenziali di buona parte dell’ente dell’epoca (18 su 32 dirigenti). Il tutto a pochi mesi dalle elezioni di maggio che eleggeranno il nuovo sindaco della città.
Il quadro mostra l’ennesimo nuovo spaccato della terra emiliana che in passato difficilmente sarebbe stata interessata da contestazioni simili.
Le opposizioni in Comune, principalmente il M5S e la Lega, attaccano il Pd, ma la reazione di Delrio e del sindaco Vecchi non si sono fatte attendere.
“Quella della Procura è un’indagine per la quale si aspettano gli esiti, su fatti che dovranno essere ancora accertati”, ha spiegato l’ex sindaco Delrio, “ho piena fiducia nella magistratura e credo nella correttezza dei dirigenti del comune di Reggio”. Dello stesso tono il sindaco Vecchi in carica dal 2014: “Quel regolamento? Io l’ho cambiato subito”.
“E’ un fatto molto grave”, reagisce il deputato della Lega e consigliere comunale di Reggio Gianluca Vinci, “speriamo che la magistratura faccia presto chiarezza perché questo caso coinvolge tutta la macchina comunale”.
La capogruppo del M5S, Alessandra Guatteri, attacca il sindaco Vecchi e parla di “incaricopoli”: “Nel 2007 Luca Vecchi divenne capogruppo del Pd in sala del Tricolore e sindaco era Graziano Delrio. Il primo rilievo sull’illegittimità da parte della Corte dei Conti avvenne nel 2008. Mentre Vecchi era capogruppo della maggioranza, sua moglie Maria Sergio dava incarichi su un regolamento considerato illegittimo dalla Corte dei Conti”. Su questa base nel 2016 il M5S ha presentato vari esposti alla Corte dei Conti.