A parlare a La Verità è Antonello Gabelli, ex collaboratore di Tiziano e già sentito dai pm: “Il padre di Renzi mi dava i soldi per pagare i lavoratori in nero“, racconta.
Nella sua intervista a La Verità, Gabelli torna a un periodo ancora antecedente: “Con Tiziano abbiamo iniziato a operare quando la Delivery non era ancora attiva e quindi non era pronta per le assunzioni. I portalettere lavoravano su strada in nero. Ma dovevano essere pagati e allora come facevamo? Il padre di Matteo Renzi mi diceva: ‘Antonello, ti spedisco i soldi sul contavo”.
Secondo la versione del suo ex collaboratore, Tiziano Renzi “ha fatto girare sul mio conto 40-50mila euro ogni 30 giorni”. Soldi che sono serviti “per pagare in nero i postini?”, chiede il giornalista Giacomo Amadori. “È proprio così”, risponde Gabelli.
Gabelli si sofferma poi sul mondo del volantinaggio: “Il sistema del ‘volantino’ in Italia è sporco, ma nessuno fa niente”. In questo mercato lavorano “solo cittadini extracomunitari: pachistani, turchi, africani, per lo più senza contratto o con il contratto non in regola”. Secondo l’ex collaboratore, Tiziano Renzi aveva bisogno di “appoggiarsi a qualcuno” per muoversi nel mondo dei volantini e “ha usato come stampella Massone“, quello che lui considera “il vero diavolo“. “Lavoro nero, macero, sovrafatturazioni. E poi magari si va a cena a Natale a mangiare il tartufo, tanto si inserisce come spesa a bilancio”: un racconto, quello fatto da Gabelli a La Verità, in cui si inserisce anche il giallo dei volantini Esselunga finiti al macero che però le cooperative fatturavano alla società di famiglia dei Renzi, Eventi6, come se fossero realmente distribuiti.