CATANIA, 25 FEB – Due persone agli arresti domiciliari, compreso il primario di un ospedale, e altre quattro destinatarie di provvedimenti interdittivi. E’ lo sviluppo di un’inchiesta della Procura di Catania su un appalto da 55,4 milioni di euro bandito dall’azienda Policlinico-Vittorio Emanuele. Il provvedimento del Gip, che ipotizza i reati di turbata libertà degli incanti, corruzione, istigazione alla corruzione, concussione e riciclaggio, è stato eseguito dalla guardia di finanza. Per altri tre dirigenti medici il Gip ha disposto interrogatori per valutare la richiesta di emissione della misura interdittiva della sospensione dell’esercizio di pubblico servizio chiesta dalla Procura.
Al centro delle indagini delle fiamme gialle la gara del 17 luglio 2018 per “l’approvvigionamento triennale, con opzione di rinnovo semestrale, di dispositivi medici per urologia occorrenti alle aziende sanitarie, ospedaliere e universitarie del bacino della Sicilia Orientale, suddivisa in 209 lotti per complessivi 55.430.178 euro”.
Secondo la Procura “il prof. Morgia, pur non avendo alcun incarico formale, gestiva di fatto la gara, determinando le decisioni della commissione tecnica chiamata a formulare il suo parere su capitolati già preventivamente confezionati ‘su misura’ affinché l’assegnazione dei lotti più significativi avvenisse a favore delle società commerciali disposte ad assecondare le richieste di utilità avanzate dallo stesso Morgia”. L’operazione sarebbe stata effettuata grazie alla “presenza in commissione di un dirigente medico della sua stessa equipe, Tommaso Massimo Castelli”. In cambio avrebbe ottenuto ‘finanziamenti’ per partecipare a convegni, anche all’estero, e apparecchiature mediche personali. ansa