Unicredit lascia l’arte e mette in vendita la sua collezione. Si tratta di 60mila opere, da Tintoretto ad Andy Warhol, da De Chirico a Guttuso, entrate in possesso del gruppo via via che si è formato acquisendo banche in Italia e all’ estero.
La decisione di cedere le opere d’ arte è stata presa perché il settore non viene più considerato strategico dalla banca, che ha pensato ad un uso migliore del valore della collezione. La decisione è dell’ad del gruppo, il francese Jean-Pierre Mustier, deciso a reinvestire il ricavato delle vendite in progetti di Social impact banking (con 72,9 milioni di euro di finanziamenti approvati), con l’identificazione, il finanziamento e la promozione di persone e imprese che possono avere un impatto sociale positivo.
Dalle prime cessioni del patrimonio artistico (che comprende anche molte opere di arte tedesca e austriaca) si ricaveranno, secondo le stime, almeno 50 milioni di euro. [La Stampa]