L’attività manifatturiera nella zona euro a sorpresa ha invertito marcia questo mese, complice la flessione dell’attività in Germania in un contesto reso più sfidante dalle tensioni sul commercio internazionale e dalle difficoltà nel settore auto.
La contrazione oltre le attese del manifatturiero — il relativo indice flash Pmi è crollato a 49,2, i minimi da metà 2013 e ben al di sotto del discrimine di 50 che separa espansione da decrescita – è stata compensata da una accelerazione del terziario superiore al previsto (52,3 da 51,2, attese 51,4).
L’indice Pmi composito a cura di IHS Markit, considerato un indicatore dello stato di salute dell’economia, è salito a 51,4 questo mese dal 51 finale di gennaio, sopra le attese mediane di un sondaggio Reuters per 51,1 ma pur sempre al di sotto dei livelli a cui è stato per la maggior parte degli ultimi quattro anni. REUTERS
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